di FRANCESCO CANNIZZARO – È un vero privilegio per me intervenire a nome e per conto di Forza Italia e, quindi, anche a nome del nostro leader, Silvio Berlusconi che, vorrei ricordarlo a tutti, è il primo vero promotore del Ponte sullo Stretto. Vorrei invitare la minoranza a smetterla con le frasi slogan e gli atavici pregiudizi contro questa grande opera.
Noi rappresentiamo lo Stato, siamo più forti del disfattismo, della paura di fare e della criminalità organizzata. Dobbiamo dimostrare a tutti gli italiani e all’Europa che siamo in grado di portare avanti progetti importanti. Il Ponte è un grande sogno che questo Governo di CentroDestra realizzerà. Pertanto, Forza Italia vota a favore di questa conversione in legge.
Vorrei ricordare a tutti che questo progetto è ultraventennale, risale al 2001, quando già il Presidente Berlusconi aveva un disegno ben preciso per il rilancio economico e logistico di tutto il Sud; un progetto che non si fermava certo al Ponte. Autostrade, ferrovie, porti e infrastrutture accessorie: nel Programma Quadro di quel Governo di CentroDestra si faceva già riferimento a quella che sarebbe stata la svolta del Meridione, grazie al connesso corridoio ferroviario ad alta velocità ed alta capacità Berlino-Palermo, che avrebbe posto Calabria e Sicilia realmente al centro del Mediterraneo, come principali porte d’ingresso all’Europa, soprattutto a scopi commerciali. E il peso specifico dell’Italia in Europa sarebbe cambiato notevolmente molto prima di oggi.
Nonostante le continue interferenze della Sinistra, prima col Governo Prodi e dopo con quello tecnico targato Monti, ad ogni ritorno di Silvio Berlusconi al timone, il CentroDestra riavviò l’iter per rivitalizzare le procedure di realizzazione del Ponte; ma qualcun a Bruxelles si preoccupò di come fermare tutto e abbatterlo politicamente. L’enorme potenzialità del Ponte, che poteva e doveva essere realizzato in quegli anni, fu uno degli elementi chiave di quella aggressione politica a Berlusconi ed al Governo di CentroDestra, perché evidentemente quell’opera rappresentava una minaccia.
Dunque, è con orgoglio che al Premier Giorgia Meloni ed al ministro Matteo Salvini, che ringrazio profondamente per l’impegno, diciamo sommessamente che la prima pietra del Ponte l’ha posata Forza Italia. Non oggi, ma tanto tempo fa. A cominciare dalla Variante di Cannitello, a Villa San Giovanni, opera propedeutica al Ponte, realizzata già un decennio fa, che ci permetterà di ergere la prima torre della grande opera, su sponda calabra.
Anche la realizzazione della sola Variante preoccupò quell’Europa, perché era chiaro che, nel momento in cui si fosse realizzato il Ponte, Sicilia e Calabria (e quindi l’Italia) sarebbero diventate la naturale piattaforma logistica d’Europa. Perché proprio qui abbiamo due porti, Augusta e Gioia Tauro, che possono diventare l’hub principale del Mediterraneo.
Anche per questo, i poteri forti europei pensarono di bloccare la realizzazione del Ponte. Guarda caso, infatti, proprio negli anni della realizzazione della Variante a Cannitello, l’Europa decise di cambiare rotta al corridoio Berlino-Palermo, tagliando fuori Calabria e Sicilia e facendo quindi cadere il progetto Ponte, con annesso Governo Berlusconi.
Fatta questa doverosa premessa di fatti, che sono storia, ci tengo a ringraziare in particolare i Sottosegretari Tullio Ferrante e Matilde Siracusano, per il grande impegno profuso; specialmente Matilde per averci creduto sin dall’inizio, battagliando da anni. Forza Italia, in tutti questi anni e, soprattutto, nel corso della recente attività emendativa, si è costantemente confrontata con i sindaci, sia della sponda calabra che siciliana, ed è per questo che siamo riusciti a dare il nostro lungimirante apporto.
Quando i colleghi della Sinistra parlano di insostenibilità dei costi non si rendono conto che questa è un’opera che si pagherà da sola, che darà uno scossone economico senza precedenti. Questo Governo deve andare avanti più determinato che mai, senza dare retta alle frasi slogan utili solo a spaventare i cittadini. Dicono che il Ponte non si possa fare per il pericolo di infiltrazioni mafiose… Io ritengo che noi siamo più forti della criminalità organizzata, siamo lo Stato e per primi dobbiamo saperlo difendere e dare l’esempio che le cose positive si possono realizzare, senza paura.
Avanti tutta, dunque: il Ponte sarà una grande conquista, sia del Presidente Meloni, sia del Ministro Salvini, ma soprattutto del grande leader Silvio Berlusconi. (fc)
[Francesco Cannizzaro è vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera e Responsabile del Sud del partito]