di MICHELE DROSI – Con la legge 10 del 2022 è stata istituita dalla Regione Calabria l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria (Arrical), quale ente di governo dell’ambito territoriale ottimale per l’esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti urbani, al quale partecipano i comuni della Calabria.
Nelle scorse settimane si sono svolte le elezioni per il consiglio direttivo per superare la fase del commissariamento straordinario e consentire l’avvio della nuova governance in carico alla diretta responsabilità delle amministrazioni comunali.
La gestione dei rifiuti e del servizio idrico integrato riveste una grande importanza in una regione come la nostra dove negli anni si sono accumulati ritardi e una sequela di emergenze che hanno messo a dura prova la vita delle comunità e il lavoro di tanti amministratori locali impegnati a tenere puliti i propri paesi e le proprie città, e che hanno provocato la cronica mancanza d’acqua, bene primario necessario e indispensabile per garantire una migliore qualità della vita.
L’auspicio è che questo nuovo ente, piuttosto che rivelarsi l’ennesimo carrozzone o scatola vuota alle quali siamo stati abituati nel corso di tanti anni, possa dispiegare tutte le sue potenzialità attraverso il protagonismo dei sindaci che, aldilà delle appartenenze, dovranno essere in grado di misurarsi pragmaticamente con tutte quelle fondamentali questioni relative alla qualità dei servizi, all’ammodernamento delle reti idriche, a un piano dei rifiuti in grado di implementare al massimo la raccolta differenziata, mediante un progetto che preveda investimenti certi e nuova occupazione.
L’esito delle elezioni, come in molti si sono premurati di sottolineare, ha registrato tra gli eletti la prevalenza dei sindaci del centrodestra, probabilmente anche perché c’è stata una certa sottovalutazione da parte dello schieramento del centrosinistra di questo rilevante appuntamento, che ha visto invece scendere in campo tutti gli esponenti istituzionali dell’altro campo.
In questo contesto, voglio segnalare l’impegno e la determinazione espressi in questa occasione dal sindaco di Santa Caterina dello Ionio, Francesco Severino, che per un solo voto non è riuscito ad essere eletto nel consiglio direttivo. Probabilmente perché più di qualcuno che si era impegnato a sostenerlo, alla fine, ha ceduto alle lusinghe e alle sirene delle stanze del potere. (md)
[Michele Drosi è presidente Federazione Provinciale PD Catanzaro e già sindaco di Satriano]