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L'OPINIONE / Nino Mallamaci: Referendum abrogativo, uno strumento inadatto per intervenire sulla giustizia

L’OPINIONE / Nino Mallamaci: Referendum abrogativo, uno strumento inadatto per intervenire sulla giustizia

di NINO MALLAMACI  – L’istituto del referendum abrogativo è un problema in sé. Volgarizzando, si può affermare che il modo in cui vengono formulati i quesiti (per difficoltà oggettive a fare diversamente) porta a scriverli in ostrogoto, cioè il contrario di come dovrebbe essere in quanto è il cittadino comune a doversi esprimere su temi complessi e ostici, e al rischio di buttare via il bambino con l’acqua sporca. Sui quesiti di questo referendum non ho pregiudizi o preconcetti. Non sono un tifoso, neanche quando si tratta di calcio. Se il Milan va nelle mani di Berlusconi, o la Reggina in quelle di un imbroglione che ha danneggiato migliaia e migliaia di lavoratori, non li supporto.

Se l’Inter, per la quale simpatizzo, gioca male o vince per un rigore inesistente, non gioisco. In tema di Giustizia bisogna andarci coi piedi di piombo, valutando bene e in profondità quali effetti possano scaturire dalle decisioni che si assumono. Io forse andrò a votare, forse in quanto ritengo che vi sia un ricorso eccessivo e smodato al referendum abrogativo. Se andrò, esprimerò convintamente la mia contrarietà alle abrogazioni per 4 quesiti. Anche sulla Severino, che andrebbe sì aggiustata ma non sottoposta alla mannaia di uno complessivo.

Sulla separazione delle carriere tra PM e Giudici ho molti più dubbi. Tuttavia, non credo che una scelta così netta possa determinare un miglioramento della situazione della Giustizia italiana. Credo che un punto di equilibrio possa rintracciarsi nella proposta Cartabia, che spero venga approvata in tempi ragionevoli. Altra considerazione sulla divulgazione delle notizie: anche in questo caso, c’è la necessità, secondo me, di una maggiore sobrietà da parte dei magistrati. Ma tra i magistrati star e il silenziatore all’informazione esistono molti gradi intermedi.

E su quelli bisogna che si metta a ragionare il legislatore. Insomma, torniamo all’incipit di questa riflessione: il problema è a monte, ed è il referendum abrogativo. La polarizzazione sta danneggiando seriamente la democrazia liberale, grazie anche al lavorio delle autocrazie e all’utilizzo, da parte loro, di strumenti manipolativi pervasivi e tecnologicamente potenti ed efficaci. Questi referendum sono polarizzanti, roba da tifosi. Per molte materie questo è un approccio pessimo, per la Giustizia può essere letale. (nm)