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L’OPINIONE / Pasquale Amato: Tre ragioni per dire no all’autonomia

di PASQUALE AMATOHo firmato con assoluta convinzione per il Referendum contro l’Autonomia Differenziata spinto da tre ragioni che ritengo fondamentali: Per impedire che, mediante la “spesa storica”, si renda immodificabile il divario Nord-Sud dell’Italia, vanificando qualsiasi futuro tentativo di rompere la spirale perversa creatasi dopo il 1861 e mai risolta. Si condannerebbe il Sud all’eterna condizione di area marginale, alimentando spinte separatiste che porterebbero alla fine della Repubblica italiana.

Per bloccare l’ipotesi nefasta delle venti repubblichette che renderebbero ancora più evanescente il peso dell’Italia nell’ambito della politica europea. Ambito in cui già sta perdendo terreno nella competizione permanente con gli altri Stati, poco disponibili a privarsi di pezzi di sovranità.

Per non indebolire il cammino già tortuoso dell’Unione Europea. Obiettivo sempre più indispensabile nella società globale in cui dominano gli Stati di grandi dimensioni. Uno scenario in cui l’Europa si muove come un gigante dai piedi di argilla per effetto dell’azione frenante dei sovranismi. Un’Italia ridotta a 20 repubblichette, oltre a un disastroso regresso interno che coinvolgerebbe anche le regioni più ricche, contribuirebbe ad affossare definitivamente la costruzione del sogno di Ventotene degli Stati Uniti d’Europa. (pa)
[Pasquale Amato è storico]