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Asp Reggio Calabria

L’OPINIONE / Santo Gioffrè: Da 10 anni l’Asp di Reggio è senza bilancio

di SANTO GIOFFRÈ – Da 10 anni, l’Asp di Reggio Calabria è senza bilancio. Nel febbraio 2013, il bilancio di previsione e consuntivo della più grande ed importante azienda pubblica, in termini occupazionali e di erogazione di servizi socio-sanitari della Provincia di Reggio Calabria, l’Asp, Azienda Sanitaria Provinciale n°5, non veniva adottato.

La bocciatura del bilancio dell’Asp, (collegio sindacale presieduto da tal Luciano Fedele, Commissario di Governo ecc. ecc.)a causa della mancanza di carte certe che ne comprovassero le entrate e le uscite inerenti gli anni passati, fu un colpo mortale per l’Asp, la sua gente e la Calabria intera, tanto che, ancora, è causa principale del permanere della Calabria dentro i rigori del Piano di Rientro. Unica Regione rimasta delle 10 che, nel 2007-9, avevano subito la medesima sorte.

Da allora, l’Asp di Reggio Calabria è senza bilancio. Ben 10 anni di uso non consono e di alchimie finanziarie visto che il riferimento per le spese correnti è la cosidetta spesa storica, risalente all’ultimo bilancio approvato. Nel 2014, la cosa venne segnalata e denunciata dall’allora Commissario dell’Asp. Nel mese di agosto 2015, da Commissario Straordinario dell’Asp di R.C. dopo aver constatato che dentro quel non adottato bilancio, (dopo aver scoperto e denunciato, nel mese di maggio, giugno e luglio, azioni truffaldine per svariate milioni di euro), si nascondeva un abisso miliardario di illegalità e ladroneggi, in accordo col Commissario di Governo, decisi che mi sarei, esclusivamente, dedicato a ricostruire il bilancio dell’Asp, indagando tutte le poste di pagamento, entrate e uscite, fin dal 2005.

Così, adottai una delibera che affrontava di petto la problematica e, tramite selezione di evidenza pubblica, riuscii a portare dentro l’Asp, come Direttore dell’ufficio economico-finanziario, finalmente a tempo indeterminato, un Professionista del settore di altissima esperienza, Tecnico di fiducia di altri Uffici dello Stato che vigilavano sui Comuni sciolti per mafia e che era già stato Direttore, molto attivo ed esperto, del medesimo ufficio economico all’epoca del primo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Asp di R.C, 2008-10.

Bene, fiutato il pericolo, il 4 settembre del 2015, dopo una campagna martellante e dopo avermi isolato, mi cacciarono da Commissario dell’Asp, proprio quando avevo capito tutto il sistema di ruberie. Mi sollevarono per una presunta inconferibilità dell’incarico ricevuto 5 mesi prima, utilizzando, come motivazione, il fatto che nel 2013 ero stato candidato, sconfitto, a sindaco in un Comune di 2000 abitanti. Lo stesso motivo non era valso per quello prima di me, candidato alla Regione e assessore al Comune di Reggio, né per chi sostituì, né per quelli che sostituirono chi mi aveva sostituito, tutti presunti portatori di cause d’inconferibilità, vere!

Bene. Questa è la storia. Non contenti, mi fecero altro… Ma lo dirò in un altro momento e in un’altra maniera! (sg)