di SANTO GIOFFRÈ – Parole, molto, ma molto in libertà. Come le furiose acque che dal ciel abbondano, per allagare, di ogni detrito, le arse terre, simili alle ingenue teste della calabra gente alla quale tutto si può dar da bere!Avevo chiuso con Facebook.
Se non per le cose che hanno a che fare col prossimo, terrificante, devastante (per il potere e pe’cazzuni) film in uscita “C’era una volta in italia. Giakarta sta arrivando” poi, mi indicano tal articolo…
Io non capisco se l’affermare cose cosi gravi, sia frutto di ingenuità o di eccessiva furbizia.
Di che parliamo? Sicuramente, non di fichi secchi do casciunu, come i nostri prossimi antenati facevano per superare la fame invernale. No! Stiamo parlando dello smantellamento della sanità regionale e della fine del diritto costituzionale, in ogni parte del territorio nazionale, alla equale assistenza sanitaria.
Parliamo di anni di morti per mala-sanita e di drammi sociali. Intanto, quantificare un debito, risalente, almeno, al 2005, non si fa in 5 mesi. Perchè se così è, allora, siamo difronte al più grande scandalo-truffa, della storia della repubblica.
La calabria è dal 2009 dentro il piano di rientro. Occhiuto, poichè c’era, sa di cosa parlo. Lui si! Chi riporta, senza chiedere, le sue affermazioni, no. Non sanno! Altrimenti, avrebbero il dovere di chiedere… E no, per Zeus saettante! Se si è potuto ricostruire un debito immenso in 5 mesi, quale potente forza ha impedito, negli ultimi 13 anni, a farlo, così da portare la Calabria fuori dai rigori del piano di rientro, come è successo, da molti anni, ormai, alle altre 9 regioni, entrate, con la Calabria, in quel sistema di macelleria sociale?
Dai, prendete in giro chi volete. Non chi sa! Seconda cosa…Se i debiti non ci sono perchè le fatture sono state pagate 2, 3 volte, come io, da 7 anni, vado gridando, chi si è fregato i soldi? E perchè dire, con tal leggerezza, cose tanto gravi che sono, prima di uscire dalla bocca, già notizie di reato? Di che parliamo, dei pignoramenti non regolarizzati, dei trucchi insiti nei pignoramenti in estensione, dei pagamenti fatti dalla dbe, fino al 2014, dei commissari ad acta? Di che? C’è un impegno, assoluto, totale, di occhiuto, a denunciare chi, come e quando, si è fatto pagare più volte? Quali depistaggi ci sono stati e quali complicità? Perchè, per poter rubare sistematicamente e impunemente, per decine di anni, pagando più volte la stessa cosa, per forza dovevano contare su un potente sistema di protezione. Le parole, quando si pronunciano, sono pietre. Almeno, che non stiamo parlando d’altro… (sg)