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La Stampa

“Liberi di scegliere” (contro la ‘ndrangheta): su La Stampa il modello del Tribunale di RC

Su La Stampa di oggi una pagina dedicata al progetto del Tribunale dei minori di Reggio sull’affido dei figli di ‘ndraghetisti per toglierli dall’ambiente malavitoso. Un affido per offrire un futuro. Due servizi, a firma di Giuseppe Legato, illustrano com’è nato il progetto (nel 2012) e come diverse madri, ma anche ex-ndranghetisti abbiano poi avuto parole di gratitudine nei confronti del giudice (Roberto di Bella, presidente del Tribunale dei minori di Reggio) che ha preso la difficile decisione. Un provvedimento che si è ripetuto per sessanta volte, ha ispirato una fortunata e apprezzata fiction televisiva, e ha dato il via – scrive Legato a «un rivoluzionario orientamento giurisprudenziale che muove da quest’assunto: indottrinare un figlio alla sub-cultura mafiosa equivale a maltrattamenti in famiglia. Oppure da questo: “I comportamenti tenuti da un padre affiliato all’associazione criminale sono in tutta evidenza inconmpatibili con la funzione educativa che orienta i suoi poteri/doveri”. per i giudici, il logico corollario “è la decadenza della responsabilità genitoriale”».

Il giornalista Giuseppe Legato ha intervistato, inoltre, il magistrato Giuseppina Latella che ricopre funzioni direttive al Tribunale dei minori di Reggio. «Molte donne – chiede Legato – si stanno rivolgendo al tribunale per chiedere di andare via dai contesti mafiosi insieme ai figli. Perché è la donna motore  di questa nuova speranza?» Rsiponde la Latella: «Le donne, nei contetsi mafiosi, hanno sofferto tantissimo: per . i lutti, per gli omicidi dei loro fratelli, perché vivono matrimoni a metà: hanno i mariti in carcere per anni. Alcune di esse hanno vissuto il carcere in prima persona».

Una bella pagina di giornalismo, che i calabresi dovrebbero leggere. (zc)