Il Comune di Maida, guidato dal sindaco Galdino Amantea, ha deliberato delle misure urgenti di aiuto per le famiglie più bisognose in vista delle festività natalizie mettendo a disposizione un aiuto economico di 40 mila euro, da richiedere entro il 15 dicembre.
Le misure riguardano l’emissione di buoni spesa per i cittadini residenti e da spendere presso gli esercizi commerciali presenti sul territorio del comune maidese. I beneficiari del contributo devono possedere un Isee inferiore ad i 9 mila euro e verrà data precedenza a chi non ha già usufruito dei benefici di altre misure di sostegno.
Il sussidio consiste nell’erogazione di buoni spesa del valore che varia, in base alla composizione del nucleo familiare, da un minimo di 100 fino ad un massimo di 400 euro.
«Era nostra ferma volontà – ha dichiarato il sindaco Amantea – aiutare le famiglie più deboli durante un periodo così delicato come quello delle festività natalizie. Abbiamo individuato le risorse erogate dal Governo come aiuti covid che giacevano da troppo tempo inspiegabilmente inutilizzate, anche con il rischio di perderli se non fossero stati sfruttati».
«Abbiamo così deciso di adottare delle misure di sostegno di cui siamo particolarmente orgogliosi e fieri perché – ha aggiunto – in questo grave periodo di crisi economica, pur essendo consapevoli che la somma erogata non potrà fare la “differenza” per i singoli individui, può, però, sicuramente dare un respiro di sollievo per le famiglie più in difficoltà durante un periodo che dovrebbe essere di gioia».
«La nostra iniziativa è stata pensata per essere utile su più livelli: sicuramente tutelare i cittadini più in difficoltà con l’emissione dei buoni, ma anche tutelare l’interesse dei commercianti locali, vincolando la possibilità di spesa negli esercizi presenti nel nostro Comune.
Siamo contenti – ha concluso Amantea – di aver potuto dare un segnale di solidarietà e attenzione che sia coerente alla nostra linea politica. Possiamo essere una comunità solo se tutti si sentono inclusi, sostenuti e mai abbandonati dalle istituzioni». (rcz)