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Occhiuto: Il Governo dica all'Ue che servono modifiche al Pnrr

Occhiuto: Il Governo dica all’Ue che servono modifiche al Pnrr

«Servono modifiche al Pnrr e il Governo lo dica alla Ue». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a margine de “L’Italia delle Regioni”, il primo Festival delle Regioni e delle Province Autonome, in corso a Milano.

«Stiamo dibattendo molto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha spiegato – e siamo molto preoccupati che l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime stia bloccando moltissime attività previste dal Pnrr. Confidiamo che il governo sappia rappresentare questa circostanza in Europa».

«Quello che sta accadendo, dovuto al fatto che il Pnrr è stato pensato prima della guerra e prima dell’aumento dei costi – ha evidenziato – dovrebbe indurre a qualche modifica: o si riducono le opere oppure si tiene conto dell’aumentato costo per la realizzazione dei diversi progetti e delle diverse attività previsti».

Per quanto riguarda l’autonomia differenziata, Occhiuto ha detto di non aver «alcun pregiudizio». Governo una Regione del Sud e, in più di un’occasione, ho rappresentato al ministro Calderoli che alcune materie possono essere importanti come asset di sviluppo per le Regioni del Mezzogiorno».

«Penso, ad esempio, all’energia – ha spiegato –. La mia Regione produce il 42% dell’energia da fonti rinnovabili, la Lombardia e il Veneto ne producono tra il 13 e il 16%. Se a queste fonti aggiungiamo quelle non fossili, come l’idroelettrico, nella mia Regione si produce più energia di quella che si consuma. Se l’autonomia differenzia partisse dall’energia ciò sarebbe un’opportunità per la Calabria».

«Penso però che ciò che è contenuto nel Titolo V della Costituzione e che Calderoli vuole giustamente attuare – ha concluso – è il primo valore dell’autonomia differenziata; poi c’è un altro valore che riguarda i diritti sociali e civili che la nostra Carta stabilisce, e che devono esser applicati con uniformità su tutto il territorio nazionale; e infine c’è il terzo valore, che è quello della perequazione infrastrutturale: articolo 119 della Costituzione. Se il treno corre velocemente, perché il macchinista Calderoli vuole portare al traguardo il vagone dell’autonomia differenziata, io sono contento, perché penso che anche gli altri due vagoni – diritti e perequazione – arriveranno di pari passo». (rrm)