Prestigioso incarico per Michele Sapia, che è stato confermato segretario generale di Fai Cisl Calabria.
La conferma è arrivata nel corso del VII Congresso svoltosi a Maierato, dal titolo RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente. Al fianco di Sapia, sono stati rieletti Lucia Madia e Francesco Ferraro.
Tra le priorità indicate da Sapia nella sua relazione, caporalato e lavoro nero in agricoltura, spopolamento delle aree interne, dissesto idrogeologico, rilancio dei consorzi di bonifica e del settore ittico regionale, disoccupazione giovanile e femminile:
«La pur interessante ripresa dell’occupazione regionale, che a fine 2021 registra un +1,3%, non sarà sufficiente a colmare il tonfo dell’annus horribilis della pandemia – ha detto il sindacalista – ma non possiamo cedere alla rassegnazione, dobbiamo fare leva sulle enormi potenzialità ancora inespresse delle nostre bellezze paesaggistiche, risorse naturali, eccellenze agroalimentari e biodiversità».
«L’agroindustria regionale – ha aggiunto Sapia – produce quasi il 7% del valore aggiunto del comparto del Mezzogiorno e più dell’1,3% del valore aggiunto dell’agroindustria nazionale, e oggi abbiamo tante possibilità di crescita ulteriore, però servono politiche innovative e lungimiranti. I borghi, le aree interne, le foreste possono rappresentare uno straordinario motore di crescita se si investirà in prevenzione, riforestazione ed economia circolare».
Criticata dal sindacalista la Legge regionale 442 del 1984 che disciplina l’impiego dei lavoratori idraulici e forestali: «Tanti cantieri forestali non esistono più, e le ore di lavoro perse dimostrano quanto siano obsolete le nostre normative davanti alle sfide della transizione ecologica e della prevenzione del rischio idrogeologico e degli incendi: serve un uso produttivo del bosco che possa generare lavoro e tutela dell’ambiente in una regione che ha un patrimonio forestale senza eguali in Europa, mentre invece ancora importiamo la maggioranza del legno e abbandoniamo a sé stessi i boschi», ha detto Sapia, lanciando in conclusione un appello a istituzioni e società civile a «camminare insieme per sostenere una ripartenza strutturale della nostra economia».
Tra le novità del Congresso, l’avvio anche in Calabria della campagna Fai-Cisl Tutele in movimento, con l’inaugurazione e la benedizione, da parte di Don Francesco Sicari, del camper che il sindacato utilizzerà per presidiare il territorio: «Uno strumento in più per combattere il caporalato e dare ai lavoratori e alle loro famiglie assistenza legale e fiscale, in tutti i territori, anche i più periferici», ha detto Sapia.
Il patrimonio agroalimentare regionale, è emerso dai lavori congressuali, vanta 269 prodotti tradizionali e di nicchia, 17 prodotti tutelati, di cui 12 con il marchio Dop e 5 con quello Igp, a cui vanno aggiunti i 13 vini Doc e 13 Igt, un elenco in cui figurano eccellenze assolute, conosciute in tutto il mondo.
«È da questa ricchezza che possiamo e dobbiamo ripartire», ha sostenuto nel suo intervento il Segretario generale della Cisl Calabria, Tonino Russo, che ha invocato «un patto sociale tra governo regionale, imprese, sindacati ed enti locali, indispensabile affinché la politica possa usare le risorse in maniera adeguata e strategica».
«Sono ancora troppi i giovani costretti ad emigrare – ha denunciato Russo – con conseguenze negative in termini di fuga di cervelli e calo demografico: dobbiamo invertire la tendenza e la ricetta della Cisl è quella ribadita più volte dal nostro Segretario generale Luigi Sbarra, trasformando le risorse del Pnrr in cantieri e lavoro di qualità, sbloccando le infrastrutture, riscattando le aree interne, abbattendo il carico fiscale e contributivo sulle aziende che investono nella formazione e nell’occupazione stabile, e continuando il confronto sulla previdenza per evitare che i lavoratori precari e discontinui di oggi diventino i pensionati poveri di domani».
Durante il Congresso sono stati consegnati anche i premi del concorso fotografico “Fai uno scatto”, rivolto ai giovani per valorizzare l’agroalimentare calabrese e dedicato alla memoria di Mario Massara, giovane sindacalista della Fai-Cisl Calabria recentemente scomparso.
Oltre a delegati, operatori e dirigenti, sono intervenuti anche rappresentanti di altre sigle sindacali, delle parti datoriali e delle istituzioni regionali.
I lavori si sono conclusi con l’intervento del Segretario generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ha sottolineato l’importanza del Pnrr «per rigenerare una società più equa, inclusiva e fondata sul lavoro di qualità, ben contrattualizzato e retribuito».
«Abbiamo un’opportunità unica – ha detto Rota – per uscire da un ventennio della paura, cominciato con gli attentati dell’undici settembre 2001 e rafforzato dalla crisi finanziaria del 2008 e oggi dalla pandemia. Le nostre proposte spingono affinché le risorse vengano messe al servizio di un nuovo modello sociale, quello che abbiamo scelto con l’adesione al Manifesto di Assisi, per un’economia più a misura d’uomo e legato alla sostenibilità economica, sociale e ambientale».
«Vogliamo che il lavoro agricolo diventi veramente attrattivo per i più giovani – ha aggiunto il leader della Fai Cisl – e per farlo dobbiamo cacciare il malaffare e gli sfruttatori dall’agroalimentare e incrementare i redditi, le tutele, la sicurezza e le pensioni di chi lavora nelle nostre campagne».
I lavori congressuali sono stati anticipati dal Congresso di Terra Viva Calabria, federazione di secondo livello che nella Fai Cisl rappresenta i produttori agricoli; alla presidenza dell’associazione è stato confermato Francesco Fortunato. (rvv)