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De Cadorna

MORANO CALABRO (CS) – Intitolare una via a don Carlo De Cardona anche in altri comuni calabresi

Demetrio Guzzardi, Rettore dell’Universitàs Vivarensis, ha proposto l’intitolazione di una via anche in altri comuni calabresi a don Carlo De Cardona, «una personalità che merita di essere ricordata», come già avvenuto a Morano Calabro e a Cosenza.

De Cardona, sacerdote, dopo la promulgazione dell’enciclica sociale Rerum novarum di Leone XIII, diede vita a Cosenza – era segretario dell’arcivescovo mons. Camilla Sorgente – a un movimento di popolo per l’elevazione delle classi rurali. Le sue organizzazioni si estesero anche fuori dal territorio diocesano; tra l’altro, fondò la Cassa Rurale Federativa di Cosenza che fu una risposta al proble­ma del credito calabrese nei primi anni del Novecento.

Fu più volte eletto consigliere provinciale nel Collegio di San Pietro in Guarano, dove venne realizzata nel 1907 dalla Lega operaia una delle prime centrali idroelettriche; la città di Cosenza ebbe la luce elettrica solo nel 1914. Dopo la grande crisi del 1929 e l’opposizione al regime, don Carlo De Cardona fu costret­to a ritirarsi da un suo fratello a Todi; ritornò a Cosenza dopo la caduta del fascismo ricoprendo la carica di assessore al bilancio.

Tutta la sua vita fu dedicata alle opere sociali e, pur avendo fatto girare milioni di lire, morì povero nella casa del fratello a Morano. Don Carlo De Cardona è stato già dichiarato dalla Chiesa Cattolica “servo di Dio”, ed è in corso il processo di beatificazione. (rcs)