LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA OCCHIUTO DALLA RETE DI "COMUNITÀ COMPETENTE";
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, GRAVI I RITARDI E LE INADEMPIENZE IN CALABRIA

GRAVI RITARDI E TROPPE INADEMPIENZE
PER LA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

di ANTONIETTA MARIA STRATI – I bambini e gli adolescenti con patologie psichiatriche calabresi non possono più aspettare. Hanno bisogno di una struttura adatta alle loro esigenze e ai loro bisogni.

Ed è paradossale che, in Calabria, non ci sia una Rete di Unità Operative Complesse Ospedaliere di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza. Una mancanza che, come denunciato dal neuropsichiatria infantile Giovanni Schipani, comporta una migrazione sanitaria altissima – spesso verso il Centro-Nord – per avere una diagnosi e per ricevere le terapie (per esempio interventi ortopedici (per esempio interventi chirurgici ortopedici negli esiti di Paralisi Cerebrali Infantili o neurochirurgici). Solo nel 2022 si è registrata una mobilità passiva di 788 bambini.

Una situazione insostenibile già nel 2022, anno in cui la Rete Associativa di Comunità Competente aveva avanzato delle proposte al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto e al sub-commissario Esposito, per trovare una soluzione a questa situazione, ma senza risultati. Un silenzio che è stato ribadito nell’incontro dello scorso novembre, svoltosi al Centro Comunitario Agape di Reggio Calabria e coordinato da Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente e da Mario Nasone, presidente del Centro Comunitario Agape.

È nel corso dell’incontro che il neuropsichiatra Schipani ha lanciato l’allarme, sottolineando come «i servizi di NPIA territoriali sono sottostimati per numero e per personale, con la conseguenza che solo un esiguo numero di minori con disturbi delle funzioni affettive e sociali o con disturbi post traumatici o di adattamento è seguito dai servizi pubblici; mentre la maggioranza delle famiglie è costretta a rivolgersi ai servizi privati, pagando così costi molto elevati» e di come «anche i servizi riabilitativi, ed in particolare i Centri di riabilitazione ambulatoriale, sono molto carenti, con laggravante di essere distribuiti in modo disomogeneo nel territorio metropolitano, con alcune zone, come la Locride, particolarmente scoperte».

Per la Rete si tratta di «un dato drammatico: mediamente sono circa 1000, solo nell’Asp di Reggio Calabria, i bambini che restano appesi alla lista d’attesa per circa 24/36 mesi, e ciò rende vano ogni discorso sull’appropriatezza degli interventi essendo, la precocità della presa in carico, il fattore più importante per garantire l’efficacia e la qualità degli interventi riabilitativi».

«Il presidente Occhiuto, a cui abbiamo dato atto, nel novembre 2022 – dice la Rete – ha deliberato un DCA che prevedeva lattivazione, presso lAzienda Ospedaliera Universitaria Dulbecco, di una Unità Operativa Complessa con 12 posti e due presidi al Gom di Reggio e allAnnunziata di Cosenza; inoltre è stata prevista, allinterno della Rete Territoriale, lattivazione di tre comunità sanitarie riabilitative a Reggio, Catanzaro e Cosenza. Tutte e due le disposizioni sono state disattese nonostante la Regione abbia avuto una premialità di 60 milioni per la rete ospedaliera con la previsione di altrettanto risorse nella fase successiva».

Tuttavia, per la Rete di Comunità Competente «la mancanza di questi interventi ha contribuito ad acuire i disagi dei minori e delle loro famiglie e di istituzioni, come i Tribunali per i minorenni e i Servizi di giustizia minorile, impossibilitati ad intervenire in mancanza di servizi di supporto, situazione gravissima che ha già provocato episodi di autolesionismo e di comportamenti violenti di minori collocati in comunità che non dispongono dei requisiti professionali per intervenire adeguatamente».

«Altro danno – spiega la Rete – laumento esponenziale della spesa regionale per gli interventi ed i ricoveri fatti fuori regione, oltre 1 milione di euro per la mobilità passiva nel 2022 per i ricoveri fuori Regione».

Pertanto, «le sottoscritte Associazioni aderenti alla rete di Comunità Competente ribadiscono con urgenza le proposte più volte esposte in vari incontri alla Struttura Commissariale Regionale: Si istituisca, da parte della Commissaria Straordinaria, la UOC di Neuropsichiatria Infantile presso la AOU Dulbecco e di conseguenza le due UO presso le A.A.O.O di Cosenza e Reggio Calabria, come stabilito dal Programma Operativo Regionale nel novembre 2022; Si attivino le tre Comunità sanitarie riabilitative definendo i Requisiti Strutturali ed Organizzativi e procedendo allaccreditamento dei relativi servizi, tenuto conto anche delle diffide inviate al Dipartimento Tutela della Salute; Si assuma il personale mancante per le Asp e le Aziende Ospedaliere utilizzando, anche, le graduatorie vigenti».

«Ulteriori ritardi da parte del management della Dulbecco e della Regione non possono essere più tollerati. Riteniamo che, su questa importante e delicata problematica, che coinvolge i nostri bambini, larticolo 32 della Costituzione non sia stato attuato».

«Per tale motivo chiediamo, con urgenza, al Presidente Occhiuto ed alla Struttura Commissariale che si attivino in merito superando le resistenze ed i muri di gomma che ci sono stati nellapplicazione del Programma Operativo approvato con un Dca del novembre 2022, chiediamo, inoltre, un incontro che ponga fine a questa lunga melina”», ha detto la Rete, annunciando una «mobilitazione per informare, con cadenza mensile, tutta la cittadinanza dello stato di avanzamento degli impegni che saranno assunti».

Un appello, quello della Rete, composta da 53 membri, che il presidente della Regione non può più ignorare. Lo stesso Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Antonio Marziale, nel corso della sua relazione annuale (2024), aveva rilevato come «nonostante limpegno del governatore, ad oggi ancora in Calabria non c’è un reparto pubblico di Neuropsichiatria infantile. Proprio in una Regione in cui ce ne sarebbe, per altro, più bisogno visto lalto indice di disagio psicosociale, di povertà economica. Questa è certamente la priorità assoluta».

Per Marziale, infatti, «la Calabria non è una regione a misura di minore». Parole che dovrebbero far riflettere e portare ad azioni incisive e definitive che portino la regione a essere a “misura di bambino” non solo per le spiagge e le strutture ricettive, ma soprattutto per l’insindacabile diritto alla salute e alla cura nella propria regione.