Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha chiesto al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, di intervenire in merito al costo eccessivo dei tamponi rapidi all’aeroporto di Lamezia, che è di 50 euro.
Nello scalo lametino, infatti, è attivo da mercoledì 9 giugno un servizio gestito da una società privata, che effettua tamponi ai turisti che ripartono dallo scalo calabrese verso i luoghi di destinazione.
«Il prezzo di mercato di questo genere di tamponi – ha spiegato Nucera – è decisamente inferiore. Non si può speculare sulla salute dei cittadini, approfittando del Covid per applicare un costo assolutamente ingiustificabile. La Calabria in questo modo offre ai turisti che arrivano nella nostra regione un’immagine sgradevole e scorretta. Non si può scoraggiare chi arriva nella nostra regione per trascorrere le vacanze, proponendo un servizio a prezzi esorbitanti».
«Chiedo al presidente Spirlì di intervenire – ha proseguito – invitando la società privata ad abbassare i prezzi e mantenerli in linea con quello che prevede il mercato. Il servizio viene effettuato su un’area pubblica, data in uso da Sacal, e in prossimità dell’area all’interno della quale opera la Protezione Civile.
«Il nuovo Presidente della società di gestione degli scali calabresi, il dott. Giulio De Metrio – ha detto ancora – è stato appena nominato proprio dalla Regione Calabria. Sono motivazioni che dovrebbero indurre la nostra regione a non prestarsi a questo tipo di decisioni discutibili operate da società private. Come accaduto in questo caso, con tamponi rapidi eseguiti al costo di ben 50 euro». (rrc)