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Palazzo D’Agostino, una delle diciannove dimore storiche della nostra regione

Il Palazzo D’Agostino, situato a Serrata, a pochi chilometri da Rosarno, è una delle 19 dimore storiche calabresi associate all’ADSI. L’Associazione riunisce i proprietari di immobili storici di tutta Italia, che rappresentano una componente importante del nostro patrimonio culturale.

Le dimore storiche sono beni culturali di rilevante interesse storico-artistico, “soggetti a vincolo”, e quindi tutelati dallo Stato, che ne deve favorire la conservazione, e sono affidati alla responsabilità dei proprietari.
Si tratta di un patrimonio vasto ed eterogeneo: case e palazzi, ville e castelli, ma anche giardini e tenute agricole. Sono distribuiti in tutto il Paese e, per quasi l’80% per cento, situati in campagna o in provincia. Ognuno di questi beni ha una precisa identità, unica in Europa: per la sua storia, per il suo valore culturale e per lo stretto legame con il territorio di riferimento.

Il Palazzo D’Agostino di Serrata, struttura inedita e poco conosciuta, si inserisce tra le preesistenze settecentesche della provincia di Reggio Calabria, rimaneggiata successivamente fino ai primi anni del Novecento tra eclettismo e liberty. La residenza, infatti, presenta al piano terra un corpo di fabbrica antecedente al 1783, mentre il piano di rappresentanza è stato costruito e riadattato al gusto delle epoche successive. L’edificio è caratterizzato dalla linearità della facciata con un liscio bugnato; gli unici elementi che attestano la struttura originaria sono il granitico portone-portale, poggiante su volute ed un piccolo balconcino in ferro battuto con mensola in pietra sorretta da 3 volumetrici volti dal chiaro richiamo del vicino barocco siciliano e dal valore apotropaico. L’ingresso è caratterizzato da una pavimentazione granitica con corpo centrale circolare suddiviso in più parti e con infissi in legno. Simmetrici ambienti in mattoni e muratura, sorretti e suddivisi da archi, identificano una “taverna” e le “cantine” con soffitto a volta a botte. (rrc)