di UGO BIANCO – Con la circolare n. 91 del 12 maggio 2025, l’Inps ha fornito le istruzioni operative per accedere al “Bonus Donne”. Il nuovo esonero contributivo rivolto ai datori di lavoro privati che assumono, entro il 31 dicembre 2025, donne svantaggiate con contratto a tempo indeterminato.
L’agevolazione, fino ad un massimo di 650 euro mensili, è stata introdotta dall’articolo 23 del decreto-legge 60/2024, convertito con modificazioni dalla legge 95/2024, e resa attuativa con il decreto pubblicato il 9 maggio 2025. L’obiettivo è incentivare l’occupazione femminile e contribuire alla riduzione del divario di genere nel mercato del lavoro. In questo articolo analizzeremo i requisiti, le condizioni e le modalità per presentare la domanda.
A chi spetta?
Il beneficio è destinato ai datori di lavoro privati, compresi quelli agricoli, con esclusione delle Pubbliche Amministrazioni, che intendono assumere una donna in una delle seguenti condizioni: 1) disoccupata da almeno 24 mesi, ovunque residenti; 2) disoccupata da almeno 6 mesi, residente nell’area della ZES Unica del Mezzogiorno, che comprende le regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna; 3) che espletata una professione o una attività lavorativa in azienda ad elevata disparità occupazionale di genere, riconosciuta dall’articolo 2, punto 4, lettera f) del regolamento UE n. 651/2014.
Quanto si risparmia?
L’esonero è pari al 100 % della quota dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, escluso il premio Inail, per un importo massimo di 650 euro al mese e per ogni addetta.
A quali condizioni?
Il bonus è subordinato al rispetto dell’articolo 1 comma 1175 della legge 296/2006. E’ obbligatorio per il datore di lavoro trovarsi nelle seguenti condizioni: 1) essere in regola con gli obblighi contributivi previdenziali, ai sensi della normativa in materia di documento unico di regolarità contributiva (DURC); 2) non aver violato le norme in materia di tutela delle condizioni di lavoro, della salute e della sicurezza; 3) aver rispettato gli accordi, i contratti nazionali, regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali datoriali e dei lavoratori, più rappresentative a livello nazionale. Non si applica ai contratti di lavoro a tempo determinato, alle trasformazioni di quest’ultimo, già in corso, a tempo indeterminato, nonché ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato. La nuova assunzione deve determinare un effettivo aumento del numero di lavoratori, rispetto alla media degli occupati nei dodici mesi precedenti. In uno dei territori della zona Zes unica, l’azienda non deve aver effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo nei sei mesi precedenti la richiesta, né può effettuarli nei sei mesi successivi.
Per quanto tempo?
La durata dell’incentivo varia a seconda delle condizioni della lavoratrice. Si arriva a 24 mesi nel caso di disoccupazione da almeno due anni oppure sei mesi, se residente in una regione ZES unica. Sono previsti 12 mesi, per chi opera in settori con forte disparità di genere.
Come fare domanda?
Dallo scorso 16 maggio 2025, nella sezione “Portale delle Agevolazioni” del sito INPS, è attiva la richiesta a cura del datore di lavoro. Il modulo prevede l’inserimento dei dati dell’impresa e della lavoratrice, della tipologia contrattuale, dell’importo della retribuzione mensile, dell’aliquota contributiva applicata e della dichiarazione di assenza di cumulo con altri esoneri in vigore. (ub)
[Ugo Bianco è Presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]