di UGO BIANCO – L’Ecomar è un estratto conto che certifica la posizione previdenziale dei lavoratori marittimi. Durante la vita lavorativa, chi desidera conoscere la propria posizione assicurativa può richiedere un estratto conto contributivo dal sito istituzionale Inps, ma per chi è vicino alla maturazione dei requisiti pensionistici, è preferibile fare domanda per il rilascio di un Ecomar.
Simile all’Ecocert dei lavoratori dipendenti del settore privato ed autonomi, che descrive i dati anagrafici del lavoratore, il codice fiscale, l’indirizzo di residenza e la tipologia dei contributivi previdenziali versati e calcolati per il diritto e per la misura, necessita, ai fini dell’istruttoria, del libretto di navigazione.
Chi sono i lavoratori marittimi?
Il settore marittimo è regolato dal Codice della Navigazione (Regio Decreto 30 marzo 1942, n. 327). Qualora la nazionalità della nave sia italiana, il datore di lavoro (l’armatore), ai fini dell’instaurazione di un rapporto di lavoro con il personale marittimo, deve stipulare un “contratto di arruolamento”. In base all’articolo 114 del c.n. per personale marittimo si intende: 1) la gente di mare; 2) il personale addetto ai servizi dei porti; 3) il personale tecnico delle costruzioni navali. Ai sensi dell’articolo 115 del c.n. la gente di mare si classifica in tre categorie: a) il personale di stato maggiore e di bassa forza, addetto ai servizi di coperta, di macchina e in genere ai servizi tecnici di bordo; b) il personale addetto ai servizi complementari di bordo; c) il personale addetto al traffico locale e alla pesca costiera.
Come ottenere l’estratto contributivo Ecomar?
È necessario inviare specifica richiesta all’Inps, in uno dei seguenti modi: 1) recandosi presso gli Enti di Patronato o gli intermediari che utilizzano i sevizi dedicati telematicamente; 2) tramite il sito web dell’Istituto di previdenza, accedendo con il proprio Spid o la carta d’identità elettronica (CIE).
Cosa fare quando manca della contribuzione?
Ovviamente è consigliato al lavoratore di controllare periodicamente la posizione assicurativa al fine di verificare la presenza di tutti i contributi maturati a quella data. Qualora viene accertata l’assenza di uno o più periodi, nonostante il possesso della documentazione che ne certifica la titolarità, si deve inoltrare all’Inps, in modalità on line, una segnalazione Fa.se (Fascicolo delle segnalazione contributive) con cui si chiede l’accredito della contribuzione mancante.
Quando si prescrivono i contributi previdenziali?
L’art. 3 comma 9 della legge 335/95 stabilisce in cinque anni la prescrizione dei contributi previdenziali obbligatori. Tale termine si estende in dieci anni quando, a cura dell’assicurata o dei suoi eredi, viene proposta la denuncia per mancanza dei contributi, entro in primi cinque anni dalla data del versamento.
[Ugo Bianco è Presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Calabria]