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Ministro Enrico Giovannini

Ponte sullo Stretto, il ministro Giovannini: Progetto di fattibilità entro primavera

Il progetto di fattibilità del ponte sullo Stretto si concluderà nella prossima primavera, «per avviare un dibattito pubblico e pervenire una scelta condivisa e evidenziare nella legge di bilancio 2023 le risorse». È quanto ha sostenuto il ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, nel corso dell’audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera.

«Un approccio serio – ha detto il ministro – basato su dati scientifici disponibili, ma anche una valutazione attenta sui trasporti e sulla necessità di arrivare ad una decisione informata. È per questi motivi che la Commissione ha ritenuto di redigere uno studio di fattibilità tecnico-economico che possa indicarci quale sia la soluzione più adeguata per giungere nei tempi indicati a prendere una decisione definitiva: se quella del ponte a una o più campate e per la  quale verranno impiegati 50mln già individuati con la Legge di Bilancio 2021».

«Lo Studio – ha proseguito – ha messo in evidenza che i numeri rappresentativi del traffico sullo Stretto di Messina sono rilevanti su scala nazionale: 11 mln di passeggeri/anno, quanto gli aeroporti siciliani, 0,8 mln veicoli pesanti/anno come il traforo del Frejus e più del Monte Bianco, 1,8 mln veicoli leggeri/anno, più del Monte Bianco».

«Non a caso –  ha puntualizzato il ministro – dalle analisi condotte, il Gruppo di lavoro ha stabilito che sussistono ‘profonde motivazioni’ per realizzare l’ attraversamento stabile dello Stretto di Messina, a completamento del potenziamento e riqualificazione dei collegamenti marittimi».

«Nel breve periodo – ha detto in conclusione il ministro – istituiremo un nuovo gruppo di lavoro permanente, che veda convolti tutti gli attori pubblici e privati e la società civile per la gestione delle proposte progettuali individuate e per una maggiore condivisione delle scelte. Attualmente, sono già in corso colloqui per stabilire una governance integrata con i presidenti della Regione Sicilia e della Regione Calabria».

«Le parole del ministro Giovannini sul Ponte sullo stretto sono sicuramente positive per quanto concerne la volontà di realizzare un opera strategica per il rilancio del mezzogiorno e di tutto il paese ma la richiesta dell’Intergruppo parlamentare al governo  al Ministro dei Trasporti è che i lavori comincino prima della fine della legislatura» ha dichiarato la senatrice di Italia VivaSilvia Vono.

«Bisogna posare la prima pietra con una valutazione attenta del progetto già esistente e cantierabile e realizzabile in piena sicurezza – ha aggiunto – conservando la completa affidabilità funzionale, prima di mettere in campo ulteriori studi di fattibilità su proposte già esaminate, studiate e su cui lo Stato ha impegnato ingenti risorse, Studi che, alla luce di ciò, potrebbero risultare del tutto superflui. I fondi ci sono. Webuild (ex Impregilo) è pronta a sostenere in gran parte l’opera e da parte delle Regioni Calabria e Sicilia è stata già data piena disponibilità a rivolgersi al mercato finanziario per reperire i fondi mancanti».

«La costruzione del Ponte – ha proseguito – sarà a costo zero per i cittadini e darà allo Stato la disponibilità di un’infrastruttura del valore nominale di 8 miliardi di euro e di nuove entrate erariali per 9 miliardi di euro da investire nello sviluppo del Mezzogiorno. Sono stimate 11 mila assunzioni dirette e 107 mila nuove assunzioni di indotto che porterebbero ad un incremento dello 0,5% del tasso di occupazione nazionale ed un aumento dello 0,2% del Pil italiano, pari a circa 2,5 miliardi di euro all’anno per 30 anni. Non si può perdere altro tempo, servono tempi certi. C’e un fronte trasversale in parlamento che dice si all’opera, è una occasione che non possiamo sprecare. Si deve iniziare subito». (rrm)