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Pontecorvo (Europa Verde RC): La duplice incompiuta nel quartiere di San Giovannello-Eremo

Pontecorvo (Europa Verde RC): La duplice incompiuta nel quartiere di San Giovannello-Eremo

Gerardo Pontecorvo, portavoce della Federazione Metropolitana di Europa Verde/Verdi Reggio Calabria, ha denunciato «la grave, annosa, e per certi aspetti grottesca, vicenda della duplice incompiuta Palestra – Parco urbano De Sena nel quartiere San Giovannello – Eremo».

«La vicenda ha inizio nel lontano 1989 – ha spiegato – quando fu decisa la demolizione di una vasta area di case degradate per fare posto a un grande parco urbano e a una palestra al servizio del quartiere e dell’intera città viste le proporzioni e le finalità ambiziose del progetto. Nei primi anni del nuovo millennio si completava la demolizione delle case, e nel 2012 sulla base del progetto dell’amministrazione comunale per la costruzione del Parco Urbano veniva pubblicato il bando di gara per un importo complessivo di ben 1.414 500, 00 euro.  Nel bando si specificava che quello di San Giovannello avrebbe rappresentato l’unico parco urbano della città che, con oltre due ettari di territorio organizzato, avrebbe consentito lo sviluppo di attività legate all’ambiente e la realizzazione di attività sociali. Contestualmente era prevista la costruzione di una Palestra prospicente al Parco. L’importo della prima trance di lavori era di 1.140.867,00 euro (fondi comunitari 2007-2013). Il progetto, spettacolare nella forma e ambizioso nei contenuti, presentava un’enorme struttura ad arco in legno capace di ospitare una palestra polifunzionale adatta a tutti gli sport indoor e una gradinata con quasi 500 posti a sedere».

«I lavori del Parco Urbano sono iniziati nel 2015 e proseguiti con una certa rapidità – ha aggiunto –. L’intervento prevedeva la realizzazione di verde attrezzato, un blocco parcheggi per circa 25 posti auto, aree di sosta per 12 camper in una piazza posta su due livelli, un laghetto, una struttura chiusa da adibire a ristorante, lampioni a pannelli solari e pannelli fotovoltaici. Il 31 agosto del 2016 l’amministrazione comunale faceva una mossa a dir poco azzardata, e con una “toccante” cerimonia all’interno del Parco non ancora inaugurato, e con già evidenti segnali di abbandono, metteva in scena l’intitolazione del Parco al Sen Luigi De Sena, già prefetto di Reggio, alla presenza dei familiari del defunto e scoprimento di stele commemorativa. Ma la situazione stava già precipitando perché il sito cominciava a degradarsi e a essere vandalizzato tra le proteste della cittadinanza. Nel dicembre 2016 era pubblicato il bando per la concessione del Parco per la durata complessiva di nove anni, prorogabili per altri tre che però è andato deserto poiché non era certo facile che un concessionario si potesse fare carico di un Parco di tali dimensioni e con tanti servizi. Sarebbe stato più logico fare dei bandi separati per le diverse aree e servizi».

«Negli anni seguenti – ha proseguito – è continuato il declino del Parco: le costose strutture sempre più deteriorate, infissi, impianti idrici ed elettrici divelti o saccheggiati, nonché gravi problemi di salute, incolumità e sicurezza pubblica. Infatti, l’area contaminata da rifiuti di ogni genere e cosparsa di pericoli, è frequentata da ragazzi e bambini che rischiano di ferirsi. Inoltre, per la presenza di erba, arbusti e rifiuti cartacei è soggetta ogni estate a incendi a incendi che devastano ciò che rimane dei fabbricati e della vegetazione arborea e mette a repentaglio la vita delle persone del quartiere. Solo un caso, e gli interventi coraggiosi dei Vigili del Fuoco e degli stessi abitanti della zona, ha voluto che fino a oggi gli incendi non abbiano causato una vera tragedia». 

A«lcuni anni addietro i familiari del sen De Sena – ha detto ancora – viste le condizioni indecorose dell’area, hanno preteso la rimozione della stele che l’amministrazione ha riposizionato in piazza San Giorgio, davanti al Palazzo del Governo! Di pari passo andava avanti la vicenda della prospiciente mega Palestra rimasta incompiuta nel 2015 e già in parte degradata per la quale nel novembre del 2016 veniva approntato il bando di gara per il suo completamento dei lavori per un importo di 1.125.000,00 euro (fondi Patti per il Sud). Pe la palestra (per fortuna non intitolata a nessuna personalità illustre). Ma la gara non si è svolta fino al 2019 quando è stata aggiudicata con lo stesso importo del 2016. Nel frattempo le parti realizzate della palestra, soprattutto quelle in legno, si sono ulteriormente ammalorate e l’area è diventata una vera discarica abusiva. I lavori sono lentamente ripresi a cura della ditta aggiudicataria ma presto sospesi».

«Da informazioni raccolte – ha evidenziato – la ditta ha dichiarato di non poter fare fronte ai costi per cui dopo anni d’inerzia da parte dell’ente appaltante soltanto nel 2023 il contratto è stato rescisso. Sembrerebbe che anche le altre ditte in graduatoria abbiano rifiutata di iniziare i lavori e che a questo punto si debba fare una nuova progettazione e quindi una nuova gara d’appalto. In sostanza, con i tempi visti fino a oggi, i lavori potrebbero riprendere tra un numero imprecisato di anni quando di quella parte di palestra costruita non sarà rimasto più niente di utilizzabile».

«Alla luce di quanto esposto, Europa Verde chiede che il problema delle due infrastrutture – ha concluso – che riguarda la Vivibilità, il Decoro e la Sicurezza della città venga affrontato con urgenza dalla “nuova” compagine che governa la città, così che si possa salvare il salvabile di quanto costruito e renderlo fruibile in tempi brevi dai cittadini». (rrc)