All’Istituto Pitagora di Rende si è svolto il laboratorio di apprendimento sulle tematiche dell’inquinamento ambientale e della sostenibilità, un progetto didattico realizzato insieme all’Arpacal e tra i primi a ottenere il finanziamento con i fondi del Por Calabria.
L’obiettivo, è quello di rafforzare la dotazione strumentale e la pratica delle attività di laboratorio all’interno dell’esperienza scolastica, in modo da costruire un bagaglio di competenze utili anche per migliorare l’inserimento nel mercato del lavoro.
«La formazione scientifica – ha spiegato Michelangelo Iannone, direttore scientifico dell’Arpacal – è un potenziale mediamente poco sfruttato. In questo senso, la convenzione tra Arpacal e l’Istituto Pitagora di Rende che ne è stato promotore, attraverso la docente referente del progetto Lucia Sabino, indica un percorso formativo focalizzato sulle attività di laboratorio ambientale, non solo come elemento chiave di innovazione ma come strumento stesso in grado di abilitare azioni volte alla sostenibilità ambientale».
Se la percezione dei giovani rispetto all’importanza dell’ambiente e della necessità di affrontare i problemi che ad esso sono legati è certamente cresciuta, è altrettanto necessario accrescere le competenze e la capacità di sviluppare considerazioni basate sui dati. La sostenibilità, infatti, dipende da una reale cognizione dei fenomeni, dalla capacità di sviluppare considerazioni basate sui dati superando la conoscenza superficiale che non aiuta a individuare e adottare le soluzioni possibili alle criticità ambientali.
In questo senso, il supporto scientifico delle competenze dei tecnici dell’agenzia regionale che si occupa delle attività di monitoraggio delle varie matrici ambientali (“acqua” “aria” “suolo” “agenti fisici”) ha un ruolo chiave. Da qui la soddisfazione per il lavoro svolto dall’Istituto Pitagora, che ha compreso il valore strategico della convenzione per realizzare questo investimento nella strumentazione tecnologica e laboratoristica.
«Occorre valorizzare le enormi opportunità che la stessa pratica del laboratorio è in grado di abilitare a favore della sostenibilità ambientale. Opportunità che – ha concluso da ricercatore di lungo corso, il direttore scientifico Iannone – diventano sempre più evidenti in funzione delle risposte al territorio, poiché i laboratori ambientali sono strumenti che garantiscono le competenze di base necessarie a vivere consapevolmente le questioni ambientali in un’ottica capace di dare le risposte più concrete». (rcs)