8 settembre – Nuovo “regalo” del Governo alla Calabria: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha dato il via libera ufficiale all’Autorità portuale dello Stretto di Messina (la sedicesima in Italia) alla quale dovranno far riferimento i porti di Reggio e Villa. Con buona pace della famosa ZES e dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, in difficoltà quest’ultima – secondo il Ministero – a gestire il traffico passeggeri dell’area dello Stretto, i cui porti (Reggio e Villa) saranno aggregati a quelli di Messina e Milazzo. Gioia diventerà così il primo porto della Calabria (insieme con Vibo, Crotone e Corigliano) ma la Calabria di fatto dovrà rinunciare a un bel pezzo di autonomia amministrativa in un territorio il cui sviluppo è ancora da programmare.
Le prime perplessità sono venute, ovviamente, dalla sponda calabrese. Della dura presa di posizione del sen. Marco Siclari (FI) riferiamo nella sezione Calabria Parlamento, ma anche il fratello Giovanni, sindaco di Villa San Giovanni ha ritenuto opportuno far conoscere il disappunto che tale decisione porta nella sua città. Annunciando una dura e netta opposizione alla «scelta scellerata del Governo di concedere, di fatto, alla Sicilia, le competenze sul porto di Villa» il sindaco Siclari afferma: «Invece di portare avanti posizioni discutibili e che non producono alcun effetto positivo per la nostra città, perché i parlamentari del M5S non si adoperano per lo spostamento degli approdi a sud? Non abbiamo più notizie dell’On. Dieni, dalla quale ci aspettavamo importanti battaglie per il suo territorio. Stiamo ancora aspettando che i grillini presentino la proposta degli approdi a sud per diminuire l’inquinamento determinato dal passaggio dei mezzi pesanti in città. le emergenze da affrontare non mancano ma si preferisce consegnare la nostra maggiore risorsa alla Sicilia, rimanendo spettatori di scelte altrui piuttosto che prendere seriamente l’unico progetto che realmente serve alla città».
Quella del MIT è stata una decisione che oltre ad estromettere, di fatto, i reali protagonisti territoriali rischia di mettere in discussione la presenza del comune di Villa nella Zes. Lo stesso senatore Marco Siclari, più di due mesi fa, si era opposto al Governatore della Sicilia dicendo no all’authority dello Stretto ma a nulla è servito perché «per il Governo e per Oliverio la Calabria è una terra da svuotare».
«Stiamo pagando il prezzo di capricci politici basati su un campanilismo insensato. Qui si parla del futuro delle nostre città e non possiamo permettere che sia una decisione presa da chi fa la voce più grossa. Senza dubbio la politica regionale ha le sue colpe se è andata avanti la linea della divisione dei porti calabresi ma di certo noi non rimarremo in silenzio a guardare. Martedì 11 settembre, infatti, durante la seduta del consiglio comunale – ha confermato il sindaco Siclari – porterò la questione all’attenzione di tutti chiedendo, se è il caso, di firmare una mozione per dire no a una scelta non condivisa. Siamo fermamente contrari a questa decisione piovuta dall’alto – ha concluso il primo cittadino Giovanni Siclari – non è pensabile che una decisione del genere venga presa senza consultare chi vive quotidianamente il territorio e conosce le sue esigenze. Contrasteremo in tutte le sedi opportune questa scelta scellerata che rischia solo di danneggiare Villa. Se i 5S vogliono davvero fare qualcosa per la città portino avanti, adesso che sono al Governo, il progetto per liberare Villa dal traffico gommato, anche questa è un’ulteriore dimostrazione che le motivazioni che hanno spinto alla creazione di questa autorità dello Stretto non sono valide. Toninelli sostiene che il porto di Villa e di Reggio debbano essere divisi da quello di Gioia Tauro perché hanno specificità diverse ma in realtà non è così perché da Villa passa un quantitativo di traffico gommato notevole. Quindi, il trasporto sullo Stretto non è dedicato unicamente ai passeggeri e questo è un dato che non può essere trascurato. Non consentiremo che siano altri a decidere sul futuro della nostra città senza interpellarci, faremo sentire la nostra voce e diremo no ad una nuova autorità che rischia seriamente di danneggiarci».
«La scelta – dicono al Ministero delle Infrastrutture – va nella direzionen di tutela e valorizzare la peculiarità dello Stretto di Messina, un territorio altamente svantaggiato e attraversato ogni giorno da tantissimi passeggeri, molti dei quali pendolari. A queste persone – spiegano al Ministero – è giusto dare un servizio di trasporto adeguato e per questo è emersa la necessità di dotare la zona di un’autorità di sistema portuale ad hoc».
Spiegazioni che lasciano molto a desiderare e sarebbe opportuno che la Calabria facesse sentire, attraverso i suoi rappresentanti, la propria voce, soprattutto per capire quali “vantaggi” possano venire da una gestione “esterna”. Comunque, il progetto di Toninelli per arrivare in porto (è il caso di dirlo…) ha un bello scoglio da superare: occorre l’assenso delle due regioni interessate. A Messina stanno già facendo festa, in Cittadella e in Parlamento i nostri parlamentari sono ancora in vacanza? (s)