Dopo la breve pausa ferragostana, il Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia torna con la messa in scena de La padrona di casa, che vi aspetta mercoledì 16 agosto, alle ore 21:15, sempre presso il Palatium Romano di Quote San Francesco.
Quello che andrà in scena per la regia di Bernardo Migliaccio Spina, che ci propone una reinterpretazione di The Room di Harold Pinter, è uno spettacolo inquieto e pericoloso, caratterizzato dalla fretta di riempire i silenzi che come macigni piegano i vari strati di lettura del testo. A dare corpo e voce ai personaggi, i componenti della compagnia Locriteatro, cast tutto del territorio sul quale svetta la protagonista Giulia Palmisano, ospite fissa del festival che già ci ha incantato con le più disparate interpretazioni durante le passate edizioni. Accanto a lei Vincenzo Muià, Francesco Origlia, Giuseppe Sgambellone e Martina Scordino, che daranno forma al microcosmo asfittico dietato da Pinter, nel quale si muovono personaggi familiari, che Migliaccio Spina ingabbia in una scena che riproduce un groviglio di tubature e grondaie che rappresentano le arterie di un cuore che non accetta estranei, difende il proprio battere e non conosce altri ritmi. Un cuore che si fa luogo del vissuto, spazio scenico che accompagna lo spettatore nel non detto per rispondere alla domanda su chi realmente siamo.
Un’occasione imperdibile per assistere a uno spettacolo che, lontano dal registro classico, fornisce nuove chiavi di lettura per riflettere sulla realtà sociale contemporanea e sui problemi esistenziali dell’uomo.
«Nel ringraziare il Gal Terre Locridee, il Nuovo Imaie, l’Aps Cultura e Territorio, Frujt, Troiolo Bus e Az Car Service, che renderanno possibile la messa in scena anche dello spettacolo di sabato sera – scrivono gli organizzatori – vi ricordiamo che, come ogni anno, sarà possibile acquistare il biglietto all’ingresso degli spettacoli, ma resta consigliato l’acquisto in prevendita presso l’Agenzia Persefone Viaggi, il Lido Persefone, il Bar Scocchieri, il Bar Riviera o l’Edicola Mondadori di Locri». (rrc)