di ANNA MARIA VENTURA – C’è il Romanticismo storico, ma anche quello perenne, inteso come tendenza psicologica a privilegiare la creatività e l’immaginazione, la spontaneità, l’anima, la riflessione interiore, il sogno, il bisogno di assoluto, l’ineffabilità del nostro rapporto con il mondo. Così come c’è stato il lockdown storico, iniziato il 9 marzo 2020 col verificarsi della pandemia da coronavirus, ma c’è da sempre anche quello psicologico quando l’anima si chiude a riccio, la vita non ha più colore, il buio è fuori e dentro di noi. Nemmeno la musica riesce a trasmettere emozioni.
La causa può essere esterna o dentro il nostro essere, ma non la distinguiamo più. Ci sentiamo in una bolla senza aria, dove non avvertiamo più alcun suono, alcuna parola. Poi all’improvviso uno spiraglio di luce, un suono, una parola, un tratto di colore, raggiunge l’ anima e la apre, la lenisce, l’abbraccia, la stringe con forza, riportandola alla luce. È l’arte il farmaco miracoloso. Che attraversa lo spazio e il tempo per portarci quelle gocce di infinito di cui abbiamo bisogno. Fra le varie forme d’arte è la poesia a trovare le parole, quelle giuste, che si fanno musica, sinfonia dolcissima, le cui note placano lo spirito. C’è una poetessa che sa operare la fusione miracolosa di poesia e musica.
È Assunta Morrone, di Casali del Manco. Artista e intellettuale di grande spessore, dirige l’Istituto Comprensivo Statale di Mendicino. Poetessa, scrittrice di romanzi e ricercatrice nel campo della pedagogia, della didattica, della poesia e dell’arte. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni. L’ultima sua fatica letteraria è un libro di particolare e sorprendente bellezza, dal titolo Varie in stato di ebbrezza. Versi d’’amore e prose di romanzi in un tempo carente di Abbracci, Falco Editore, 2022.
Scritto durante la pandemia, anche se non viene mai nominata nelle pagine, offre nella quarta di copertina la chiave di interpretazione del titolo, «Quando dieci giorni cambiano la tua percezione dello spazio e del tempo, quando parole e musica si intersecano per dare voce alle emozioni, proprio in quell’istante l’ebbrezza della vita e per la vita trovano casa. Assunta Morrone prova a trasportarci, attraverso un portale carico di parole e suoni, al di là della cortina creata dall’emergenza, in un Oltre che sa di sentimenti e di abbracci, senza per questo distogliere lo sguardo dalla tragicità di una realtà che supera la distopia del quotidiano».
È un libro di poesie e prosa. Ma il linguaggio della prosa è talmente poetico da dilagare anche oltre le pagine del libro e inondare il lettore, con la forza potente delle parole. Sì, proprio le parole racchiudono l’efficace ossimoro di dolcezza dirompente, nel senso che dolci nel lemma e nella costruzione delle frasi, sprigionano al contempo sentimenti forti e potenti che lasciano nel lettore emozioni e turbamenti, gli stessi che ha provato la poetessa. La poesia non ha confini di spazio e di tempo. Anche i temi che affiorano sono di forte impatto emotivo. L’amore, gli amori, quelli passati, che hanno lasciato un segno, quelli presenti e vivi verso le persone care, che si vorrebbero abbracciare e tenere stretti a sé, contro ogni restrizione o regola di prudenza.
Una figura carismatica, con prepotente dolcezza, ancora un ossimoro, affiora fra i ricordi, anzi non è mai andato via, presenza costante e rassicurante, come lo era quando la poetessa era bambina. Sì, parla di sé stessa nel racconto “Nel borgo” e del padre e del suo borgo “Feruci”, anche se non li nomina. Lo ha detto ad una presentazione del libro. E “Nel borgo” è un racconto bello e struggente: c’è una luce forte fuori e dentro l’anima, c’è il fascino di case dirute, una scala in salita, una casa in cima alla scala, e ricordi di una vita in un luogo, che ora appartiene all’anima. Come tutti i luoghì dell’anima ha il privilegio di muoversi, di viaggiare insieme a chi quel luogo se lo porta dentro. Che sia Feruci, Magli, Macchia, Verticelli o Parigi, Vienna, Atene. I luoghi dell’anima si assomigliano in maniera sorprendente.
La guerra è l’altro tema dominante. La grande guerra, che di grande ha solo il numero di morti. Ma potrebbe essere una guerra dei nostri giorni, che smembra famiglie e tiene lontane le persone che si amano. E ancora l’epidemia di “spagnola”, che dopo la guerra ha causato un numero infinito di vittime. E il covid, che non viene mai nominato, ma è fra le righe, quando la poetessa parla di lontananze forzate, di desideri di abbracci, di perdite e mancanze.
E il mare è presente in molti racconti, con i suoi abbracci sostituisce gli esseri umani, con la sua voce consola, con le albe e i tramonti riesce ancora ad ammaliare un’umanità dolorante e in affanno, riesce a dare ossigeno alla fame d’aria, Un insieme di suggestioni, questa bella opera di Assunta Morrone in grado di racchiudere letteratura, grande e piccola storia, visioni oniriche “che hanno sempre qualcosa da dire, sempre qualcosa da vivere”, elaborate, ha evidenziato l’autrice, dalla “filosofia del desiderio di rendere noi stessi un tutt’uno con quello che ci circonda”.
Singolare è la struttura dell’opera in tre tempi: “I giorni” in versi; “I luoghi” in prosa, dieci racconti ambientati per metà negli anni 1919-20, e per l’altra metà nel 2020, “Gli istanti”, di nuovo in versi scritti per essere cantati, musicati, come è stato fatto dal Maestro Massimo Belmonte, il quale ha confezionato un perfetto velo di note sulle parole della poetessa Morrone. E’ venuto fuori “un messaggio di speranza, quando la solitudine e l’angoscia rischiano di prendere il sopravvento e la musica e le parole permettono di vivere le emozioni di viaggi veri o desiderati” (dall’introduzione di Assunta Morrone). Quando il lockdown dell’anima chiude l’essere in una morsa in cui rischia di soffocare, la poesia che diventa musica soccorre e consola, ridà luce e speranza.
Il libro è stato presentato il 14 Settembre 2023 nel Giardino della Biblioteca Gullo di Macchia di Casali del Manco, Ha dialogato con l’autrice la giornalista Rosalba Baldino. L’incontro è stato organizzato da Carolina Cesario, Direttrice della Biblioteca, nell’ambito dell’iniziativa “In Biblioteca…non solo per leggere”, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Casali del Manco. La Sindaca Francesca Pisani ha porto i suoi saluti. Bella e suggestiva l’atmosfera che si è venuta a creare in un luogo ricco di storia. (amv)