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Rapporto sull'Infanzia e Adolescenza in Calabria, l'appello delle Istituzioni: la Regione usi il Pnrr per recuperare i ritardi

Rapporto sull’Infanzia e Adolescenza in Calabria, l’appello delle Istituzioni: la Regione usi il Pnrr per recuperare i ritardi

È unanime, da parte delle Istituzioni, la richiesta alla Giunta regionale, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, di mettere nella loro agenda politica questo tema sul quale investire risorse regionali e del Pnrr e recuperando i ritardi del passato per quanto riguarda tutto ciò che riguarda l’infanzia e l’adolescenza.

Nello specifico, le associazioni hanno chiesto  un piano regionale sull’infanzia e l’adolescenza, una legge regionale sulla famiglia, l’attivazione di un osservatorio regionale sui bisogni e sulle risorse, un piano di contrasto della devianza minorile.

Tale appello arriva dall’incontro, svoltosi a Reggio Calabria, sul rapporto sull’infanzia e l’adolescenza in Calabria del CRC, organizzato dal Centro Comunitario Agape e a cui hanno preso parte i referenti di importanti istituzioni che in Calabria si occupano di minori, della loro tutela e della loro educazione.

Il Vescovo di Locri Francesco Oliva, in rappresentanza della conferenza episcopale della Calabria, è intervenuto in remoto alla presentazione del rapporto e ha definito “impietosa” la fotografia del disagio minorile in Calabria  documentata dai dati ed ha sottolineato l’urgenza che i bambini vengano messi al centro della attenzione della politica e della comunità e che gli interventi siano soprattutto centrati sulla famiglia che continua ad essere l’agenzia educativa più importante che se ne prende cura.

Un rapporto che documenta un divario insopportabile tra i diritti fruiti dai minori calabresi rispetto a quelli di cui godono i loro coetanei che vivono in altre aree del paese sottolineato nella sua introduzione da Raffaela Milano, Direttore di Save The Children per l’Italia.

Dagli interventi dei relatori, coordinati dalla psicologa Chiara Arillotta del centro Agape, è emerso come che in  Calabria le politiche sociali ed educative finora attuate non sono state in grado di garantire i diritti di cittadinanza fondamentali per i minori: diritto alla salute, alla famiglia, all’istruzione, al lavoro, alla socializzazione. In particolare e manca quindi una rete di protezione sociale per i minori che vivono un disagio personale e familiare sia di carattere economico che relazionale.

Il procuratore minorile Roberto Di Palma, del tribunale per i minorenni di Reggio, ha citato un dato emblematico dell’abbandono che vivono molti bambini: in sole tre scuole della città sono stati trovati ben 130 minori che non sono mai stati iscritti alla scuola elementare. Giovanni Schipani, del comitato art.44 ha denunciato che sono zero i posti in reparti di neuropschiatria e Maurizio Bonati, dell’Istituto “Mario Negri”, ha denunciato la cronica disattenzione verso l’infanzia in Calabria, che inizia prima ancora della nascita e che nel tempo si cronicizza. La Cardamone dei Villaggi Sos dei ragazzi a proposito del basso indice di lettura ha chiesto dove sono  in Calabria nelle scuole e nei quartieri  le biblioteche a cui possono accedere, Giorgio Marcello, dell’Unical, ha evidenziato come le aree della salute e dell’istruzione sono le più preoccupanti, ad es. con la mortalità infantile a 3,8 front del dato nazionale del 2,8 o della l’obesità del 15%, a fronte del 9% nel resto del paese.

La vicepresidente della Giunta regionale Giuseppina Princi, intervenendo in remoto dalla sede del  Ministero della salute ha assunto l’impegno a partire da questa fotografia del disagio minorile in calabria a dare risposte, in tempi brevi utilizzando delle economie di risorse non utilizzate per creare dei poli educativi tra comuni e associazioni e con l’anno nuovo convocare un tavolo di confronto e di programmazione per dare seguito alle  proposte che i candidati a governatore della Calabria, Occhiuto compreso, hanno sottoscritto aderendo all’appello della rete Con i minori e le famiglie e del Forum del terzo settore che aggrega le più importanti associazioni di tutela dei minori, con l’impegno di  approvare i provvedimenti in questa legislatura.

L’incontro è stato aperto da un video che ha dato voce ad alcuni ragazzi del quartiere di Arghillà, che hanno chiesto una città a loro misura,  con quartieri che non siano sommersi dalla spazzatura, che garantiscono loro spazi per giocare,  fare sport e altre opportunità di crescita. (rrc)