Nei giorni scorsi anche il presidente del consiglio della Regione Calabria, Filippo Mancuso è intervenuto sulla questione sull’aumento allarmante dei femminicidi o tentati femminicidi. Lo stesso presidente dell’Istituto Nazionale Azzurro, Lorenzo Festicini, aveva tuonato contro questo fenomeno allarmante, e che soprattutto è presente nel territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Questi atti ignobili continuano a perpetrarsi nell’ombra e nell’omertà, coinvolgendo sempre di più quei ceti sociali, che tendono a nascondere gli abusi invece di denunciarli. Parole convergenti quelle del presidente Mancuso e di Lorenzo Festicini che si sono dimostrati aperti a questa tematica così delicata riconoscendo il presidente Mancuso la necessità di intervento e cooperazione delle organizzazioni umanitarie.
La parola femminicidio, infatti, sta diventando abituale mentre è una violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna «perché donna». Secondo l’ultimo rapporto annuale delle Nazioni Unite: «a livello mondiale, la diffusione degli omicidi basati sul genere ha assunto proporzioni allarmanti». Tali omicidi, prosegue il rapporto, sono «culturalmente e socialmente radicati, continuano ad essere accettati, tollerati e giustificati, laddove l’impunità costituisce la norma». Morti “annunciate”, vengono spesso etichettate come i soliti delitti passionali, fattacci di cronaca nera, liti di famiglia. Le donne muoiono principalmente per mano dei loro mariti, ex-mariti, padri, fratelli, fidanzati o amanti, innamorati respinti. Insomma, per mano di uomini che avrebbero dovuto rappresentare una sicurezza.
«Ben venga, ripete il Dott. Festicini, la proposta annunciata dal presidente Mancuso di predisporre un tavolo (Focus) a Reggio Calabria di tutti gli Osservatori delle Regioni e dei soggetti che, a vario titolo e in varie forme di presenza, assistenza, ascolto e tutela si occupano del triste fenomeno mettendo insieme i dati delle varie associazioni con gli sforzi dei volontari fai-da-te e con quelli delle istituzioni che a diverso titolo hanno a che fare con la violenza contro le donne: quando non si conosce un fenomeno, infatti, o addirittura lo si disconosce è impossibile affrontarlo. Le reti di servizi e i centri antiviolenza si prodigano con determinazione, ma altrettanta fatica, perché sono pochi in numero e hanno finanziamenti a goccia dagli enti locali e dallo Stato. L’Istituto Nazionale Azzurro, ricorda il presidente Lorenzo Festicini, promuove e tutela il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze come ricordato nell’articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea – Tue e dalla dottrina sociale della Chiesa cattolica. Un programma d’azione per le persone e il territorio. Lo sviluppo sociale e umano, infatti, non è un fine in sé stesso. La pace e la sicurezza, la protezione dei diritti umani, lo stato di diritto sono tutti pilastri essenziali dello sviluppo sostenibile dell’umanità. La mancanza di sviluppo e di prospettive di sviluppo di individui e comunità indebolisce gli sforzi per costruire società pacifiche, inclusive e stabili. Questo vale anche per la nostra amata terra calabrese e in particolare per la nostra città di Reggio. Uniamo quindi le forze migliori per prevenire le violenze da parte dei partner, la violenza domestica, il femminicidio e l’omertà. L’Istituto nazionale azzurro risponde: presente!». (rrc)