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Con AiParC si parla de "La parabola dell’Ermetismo di Salvatore Quasimodo"

REGGIO – Con AiParC si parla de “La parabola dell’Ermetismo di Salvatore Quasimodo”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 16.45, nella Sala Giuffrè di Villetta De Nava, si terrà l’incontro “La parabola dell’Ermetismo di Salvatore Quasimodo, dalla torre d’avorio al contatto con la realtà e la storia, dall’io al noi”.

L’evento rientra nell’ambito del Ciclo di Incontri “I Simposi del Mercoledì – Reggio Calabria Città di Quasimodo” ideato dal Presidente nazionale A.I.Par.C., dott. Salvatore Timpano, in collaborazione con la Città di Reggio Calabria e la Biblioteca Pietro De Nava.

I saluti istituzionali saranno affidati a Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città di Reggio Calabria, alla dott.ssa Daniela Neri, responsabile della Biblioteca Pietro De Nava ed al dott. Salvatore Timpano, Presidente nazionale A.I.Par.C.

Introduce e modera l’avv. Marina Neri, direttrice Dipartimento Cultura A.I.Par.C. Relaziona, la prof.ssa Francesca Neri, Critico letterario.

«Come Ungaretti e Montale – ha spiegato Timpano – Quasimodo avverte il sentimento tragico e desolato della vita del nostro tempo, che scaturisce dal crollo delle certezze positivistiche. Di fronte alla consapevolezza della tragicità della vita, però, Quasimodo assume un atteggiamento che si distacca sia da quello di Ungaretti che da quello di Montale; infatti, mentre Ungaretti, dopo un periodo di smarrimento, trova pace nella fede, e Montale contempla con lucida consapevolezza la negatività dell’esistenza, Quasimodo passa dallo sconforto alla denuncia della responsabilità degli uomini per il dolore del mondo».

«Egli attribuisce all’uomo – ha concluso – la colpa della sofferenza umana e crede che i poeti abbiano il compito di costruire un mondo migliore, di lenire la sofferenza e di diffondere la solidarietà umana». (rrc)