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Cambiamo incontro su infrastrutture del SUd

REGGIO – Con “Cambiamo!” si parla delle infrastrutture per il rilancio del Sud

Il ruolo strategico delle infrastrutture per il rilancio del Sud è stato il tema del forum organizzato da Cambiamo! Reggio Calabria.

Un tema quanto mai attuale alla luce delle decisioni che dovrà assumere la discussione sul Recovery Fund, per il rilancio del Paese. Sono intervenuti  Adriano Palozzi, responsabile Nazionale Organizzazione di Cambiamo e Consigliere Regione Lazio, Saverio Anghelone, coordinatore provinciale, Roberto Ieraci, responsabile Area Locride, e l’avvocato Fernando Rizzo, presidente Rete Civica per le Infrastrutture del Mezzogiorno e ospite per l’occasione.  Ha moderato Francesco Meduri, responsabile Provinciale Organizzazione e Sviluppo Territoriale. 

«Reggio Città Metropoliana – ha spiegato Saverio Anghelone –  è, per estensione, una città molto ampia che conta 97 comuni.  Il capoluogo è una città di mare che se sfruttasse al meglio le sue potenzialità, potrebbe costituire la risorsa principale per l’intero territorio. Pensiamo alla croceristica o alla nautica da diporto, solo per citarne alcune. Ma l’Area Metropolitana comprende quel grande tesoro naturalistico e paesaggistico rappresentato dal Parco Nazionale d’Aspromonte che al di là del suo immenso valore ambientale è costellato da Borghi di straordinaria bellezza, come Gerace, che andrebbero promossi e valorizzati a fini turistici». 

«Ma per restare in tema – ha aggiunto – il problema cardine della provincia reggina, così come del resto della regione, resta quello delle infrastrutture che devono essere portate anche da noi allo stesso livello di quelle del Nord. Basti pensare alla SS. 106, un’arteria di fondamentale importanza per lo sviluppo, l’economia, i collegamenti dei centri della fascia jonica con il capoluogo e con il resto del Paese, ridotta ad uno stradone pericoloso che attraversa dall’interno tutti i centri collegati, tranne qualche tratto ultimato o già appaltato, e comunque insufficiente». 

«O l’A2 del Mediterraneo, – ha detto ancora Anghelone – che nonostante la grande opera di riammodernamento che l’ha interessata ha ancora lunghi tratti, come la Rogliano-Cosenza a carreggiata ristretta. Infine, l’Alta velocità Ferroviaria, che nonostante l’occasione, più unica che rara del Recovery Fund, abbozzato nella sua prima stesura, resta ancora una chimera».

«E senza tutto questo – ha concluso Anghelone – è impossibile, se non velleitario, parlare di sviluppo economico, di impresa, di occupazione, di lavoro, soprattutto per i nostri giovani, che saranno ancora costretti a scappare dalla Calabria». 

Esaustivo l’intervento di Palozzi, che ha evidenziato le linee guida su cui si fonda il movimento, ‘una politica del fare che ha a cuore gli interessi dei cittadini’ e che ha, nel Governatore della Liguria Giovanni Toti, il suo principale artefice: «La politica del Governatore Toti – ha sottolineato – punta al potenziamento delle infrastrutture, testimonianza di ciò è il Ponte Morandi che è stato realizzato in un anno circa  con uno sforzo straordinario, dando prova di una politica operativa, pragmatica e concreta. Diviene fondamentale incentivare il lavoro, risorse ed economia, soprattutto, in quel centro sud nel quale stiamo investendo tanto».

«Gli ingenti finanziamenti del Recovery Fund – ha spiegato ancora – dovranno essere utilizzati per il rilancio delle regioni in quanto occorre comprendere che l’Italia non si risanerà se non verrà colmato il profondo gap tra nord e sud. ‘Cambiamo’ ha scommesso molto sulla Calabria, in termini di risorse umane, di vicinanza e di presenza». 

Auspico – ha concluso – che la situazione possa cambiare anche in vista delle prossime elezioni regionali e che, il nuovo Governo Draghi convogli molte risorse specie verso quelle regioni che hanno più bisogno di crescere dal punto di vista infrastrutturale, in quanto rappresentano il ‘polmone dell’economia”.

Anche l’avvocato Rizzo si è  soffermato sul tema delle infrastrutture, a cominciare dall’Autostrada del Sole che avrebbe dovuto collegare, originariamente, Milano a Reggio Calabria e mai realizzata e che si è fermata a Napoli per la scellerata decisione dell’allora Ministro ai Lavori Pubblici: «è proprio da qui che parte quella che definisco ‘la disgrazia per il Sud’,  assurta a simbolo dell’ indifferenza per il Meridione. Altro problema  quello dell’alta velocità.  Un reale sistema di mobilità ha senso solo se c’è la lunga percorrenza e la connessione rapida tra il Sud ed il Nord».

«L’Italia – ha detto ancora – si sta facendo sfuggire un immenso flusso di traffico merci che non arrivano più dal nord America ma, prevalentemente, dal Canale di Suez. Invece, di fermarsi nei luoghi geograficamente più vicini, cioè Sicilia e Calabria, il traffico delle merci si sposta verso i porti di Rotterdam, Anversa o Amburgo rappresentando gravi perdite per l’Italia. Fino a qualche anno fa, il porto di Gioia Tauro movimentava più containers rispetto il porto di Genova, ma quest’ultima fatturava 3 miliardi di euro mentre il porto calabrese poche centinaia di migliaia per il semplice motivo che non esistono collegamenti ferroviari all’interno della struttura, quindi, non produceva più alcuna forma di ricchezza».

«Mi preme aggiungere – ha proseguito Rizzo – che il porto di Genova è già saturo, essendo piccolo ed all’interno della città, nel caso di  Augusta e Gioia Tauro, abbiamo delle strutture straordinarie con fondali adeguati alle grandi navi e banchine che consentono lo sbarco e la lavorazione di migliaia di containers».  

«Da decenni paghiamo – ha spiegato Ieraci – il gap con il nord per le carenti infrastrutture. L’auspicio è che i fondi europei potranno, finalmente, vederci protagonisti di questo processo di crescita e di sviluppo. Il Mezzogiorno deve essere messo nelle condizioni di esprimere le proprie potenzialità. Nelle campagne elettorali si parla spesso di creare un Ministero ad hoc ma, quando si concludono, tutto rimane invariato».

«La nostra terra – ha detto – ha un potenziale inespresso e spero che il Governo Draghi ci riservi più attenzione. Mi indigno quando sento dire che la Calabria non riesce a spendere i Fondi europei a sua disposizione per incapacità, venendo addirittura sanzionata.  Deve esserci uno scatto d’orgoglio della nostra classe politica, il nostro territorio deve rinascere ed essere competitivo».

Adriano Palozzi  ha concluso: «Se non ci saranno adeguate infrastrutture non ci sarà mai sviluppo in grado di produrre lavoro ed economia. In quest’ottica ‘Cambiamo’ ed in primis il presidente Toti, ha proposto al Governo un Ministero del Mare. Non averlo è segnale di poca lungimiranza. La classe politica deve prendere atto che cosi non viene penalizzato esclusivamente il Meridione ma la centralità dell’Italia rispetto l’Europa».

«Ringrazio Saverio Anghelone – ha detto ancora – per l’intensa attività svolta negli ultimi mesi sul territorio  grazie alla quale sta consentendo di far  conoscere la nostra realtà nazionale in ambito locale con ottimi risultati. Auspico che il movimento possa dare un contributo importante per il rilancio e la rinascita del Sud». (rrc)