«È un giorno storico», ha detto il sindaco Giuseppe Falcomatà commentando il via libera dell’aula al Piano Strutturale Comunale, illustrato dall’assessore alla Pianificazione, Domenico Battaglia.
L’approvazione del documento, infatti, manda in soffitta il vecchio Piano regolatore generale licenziato nei primi anni ‘70.
«Al termine di un iter molto lungo – ha aggiunto – siamo riusciti a dotare la città di un Psc moderno, aperto, agile, partecipato, che fissa, finalmente, delle regole precise e disegna la visione della Reggio dei prossimi 30 anni. Diciamo addio, dunque, alla cementificazione selvaggia ed entriamo nella nuova dimensione del consumo del suolo zero che l’Europa ci chiede».
«Ringrazio – ha continuato Falcomatà – tutti i protagonisti della realizzazione, concertazione e approvazione del Psc, tutti gli uffici ed i professionisti che vi hanno lavorato. In particolare, la mia più profonda gratitudine va all’ex assessora Mariangela Cama per l’opera straordinaria svolta. Da tecnica in giunta, ha messo a disposizione della città le sue competenze e capacità professionali, lo ha fatto con straordinario amore per la comunità e ci ha ricordato come le cose si possano fare bene con quell’elemento di cui, spesso, parliamo e di cui lei si fa portatrice: la gentilezza. Grazie per quello che ha fatto e per come lo ha fatto».
L’assessore Battaglia, nel corso dei suo intervento, ha ringraziato il sindaco Giuseppe Falcomatà che, sin dall’inizio della sindacatura, «ha dato un impulso decisivo affinché si arrivasse a questa importante giornata».
«Il Psc – ha proseguito – soddisfa e raggiunge obiettivi urbanistici, ambientali, economici, culturali e paesaggistici. È uno strumento di pianificazione importantissimo che si associa al masterplan già avviato, al Dpss, al masterplan de porto, al redigendo masterplan dell’aeroporto. Tutte cornici che servono a migliorare la vivibilità della città».
Sentimenti di gratitudine, infine, sono stati espressi per «i progettisti, i geologi, il settore comunale Urbanistica e Pianificazione, la dirigente Carmen Stracuzza, il rup Alberto Di Mare, gli ordini professionali, l’associazione dei costruttori, gli ex assessori Giuseppe Marino e Mariangela Cama».
Sul punto è intervenuto anche il consigliere Giuseppe Sera sottolineando come «si stia disegnando la visione della città sempre più legata, in maniera morbosa, al fronte mare». «Finiscono – ha detto – i condoni edilizi, le opere costruite, senza vincoli e permessi, lungo i greti dei torrenti o negli splendidi agrumeti del nostro territorio».
Il sindaco Giuseppe Falcomatà, intervenuto nelle fasi preliminari, è tornato a soffermarsi sulla firma dei contratti di assunzione dei 130 vincitori dei concorsi pubblici del Comune: «È stato il momento più emozionante della mia attività politica».
Quindi, rispetto ad alcune sollecitazioni della minoranza, il primo cittadino ha rivolto il pensiero «a quanti, soprattutto in questi giorni di festa, si trovano costretti in un ospedale».
«La politica – ha spiegato – dovrebbe occuparsi un po’ di più dei problemi del nostro sistema sanitario che, come ho avuto modo di constatare, ancora sono troppi e davvero insopportabili».
Il sindaco, rivolgendosi all’aula, ha ricordato «i valori sui quali si fonda il patto con gli elettori e che, sin dal primo mandato, sono patrimonio genetico di questa amministrazione».
«Il lavoro – ha sottolineato – è il primo valore e oggi vede l’assunzione di nuovi dipendenti comunali e, nel tempo, ha registrato la salvaguardia dei livelli occupazionali delle società partecipate. I conti in ordine sono il secondo stigma della nostra amministrazione. Quando diciamo che abbiamo attraversato il deserto è perché, rispetto ad una scelta molto più facile, abbiamo avuto senso di responsabilità nell’evitare che si prendessero strade irreversibili e molto più difficili per i cittadini e le imprese».
Poi, l’ambiente: «È un altro valore che ci unisce, come lo sono la sanità pubblica e la pianificazione di scelte sostenibili che vanno oltre un ciclo politico. Il Piano strutturale approvato è frutto di una programmazione che è sempre la stessa. Gli uomini sono cambiati rispetto all’inizio di questa stagione, ma lo schema è sempre lo stesso, a testimonianza del fatto che ci si unisce su un’idea. Persone molto più autorevoli di noi, hanno detto che le idee camminano sulle gambe degli uomini che, nel corso del tempo, possono, comunque, essere diversi da quanti hanno iniziato quel percorso».
Un altro valore comune, per il sindaco Falcomatà, è la difesa degli ultimi: «Voglio manifestare vicinanza e solidarietà agli operatori dell’Hub per la famiglia di Sbarre, recentemente oggetto di un pesante atto vandalico. Un progetto che è un punto di riferimento per il quartiere e per la città, soltanto uno dei tanti presidi sociali che l’amministrazione ha dedicato ai più fragili. Penso alla Casa per i senzatetto o quella per le donne vittime di violenza. Il pranzo del 26 dicembre ha aperto le porte di Palazzo San Giorgio alle persone che soffrono di più. Anche questo è un fatto bello. È evidente, dunque, come si debba superare questa fase e oltrepassare il muro». Citando un passo dei Promessi sposi, il sindaco ha, così, affermato che «siamo nel tempo delle scelte coraggiose. E se il coraggio non si ha, non se lo si può dare».
Nel corso dei preliminari della seduta, è intervenuto il consigliere Giuseppe Marino rimarcando l’importanza dell’assunzione dei nuovi 130 dipendenti comunali e riportando i dati che riconoscono, al Comune di Reggio, l’avanzamento della capacità di spesa sui fondi europei per oltre l’81%.
«Soltanto negli ultimi due mesi – ha spiegato – sono stati liquidati e pagati 47 milioni di euro. Risorse che, in gran parte, rimangono nell’economia cittadina per imprese che investono nel settore dell’economia circolare, per gli enti del terzo settore, le aziende operanti nel comparto delle costruzioni, i professionisti o le famiglie in difficoltà».
Al dibattito hanno preso parte anche i consiglieri Giuseppe Sera, Franco Barreca, Giuseppe Giordano, Nino Malara ed Antonino Castorina. Insieme al Psc, sono stati approvati tutti 21 punti posti all’ordine del giorno. (rrc)