Giovedì 24 febbraio, a Reggio, alle 16.30, nella Sala Biblioteca di Palazzo Alvaro, l’incontro La resistenza dopo la resistenza – La nascita delle Associazioni Partigiane: La storia della Fiap, organizzato in sinergia con la Presidenza nazionale della FIAP – Federazione Italiana Associazioni Partigiane, dalla Città Metropolitana, dal Comune di Reggio Calabria e da venticinqueaprile A.M.P.A. – Associazione Meridionale di Partigiani e Antifascisti.
Intervengono Filippo Quartuccio (Consigliere delegato alla Cultura della Città Metropolitana di Reggio Calabria), Paolo Brunetti (Sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria), Sandro Vitale (Comitato Promotore di venticinqueaprile A.M.P.A.), Luca Aniasi e Antonio Caputo (Presidente e Vicepresidente FIAP), Raffaele Malito (Giornalista), Pantaleone Sergi (Comitato scientifico ICSAIC), Roberta Cairoli (Ricercatrice), Jacopo Perazzoli (Ricercatore) e, nel ruolo di moderatore, Stefano Perri (Ufficio Stampa Città Metropolitana).
Nel corso della Resistenza, alla quale parteciparono formazioni partigiane di diversa formazione politica e culturale, che diedero vita al Comitato di Liberazione Nazionale, nacque e si affermò l’idea di dar vita ad una forma organizzativa che potesse vivere oltre l’auspicata conclusione vittoriosa della lotta antifascista, già nel 1944 prospettata come molto più vicina di quanto in realtà accadde. La guerra contro il nazi-fascismo, che vide insieme la coalizione di Stati alleati e le formazioni partigiane, si protrasse in Italia fino al 25 Aprile del ‘45 e in Europa fino al 7 Maggio, ma la fondazione dell’Associazione Nazionale dei Partigiani avvenne nella tarda primavera del 1944 con l’obiettivo di dare continuità all’impegno resistenziale (“La Resistenza dopo la Resistenza”).
In realtà l’unità politico-culturale del CLN e quindi delle forze politiche di destra liberale, di centro e di sinistra, unite nella lotta antifascista durante la guerra di Liberazione, dovette ben presto misurarsi con gli avvenimenti internazionali che sfociarono nella contrapposizione tra Occidente capitalistico e Oriente sovietico e quindi tra le alleanze militari di riferimento (Nato e Patto di Varsavia).
Si passò così dalla condizione di intesa e di unità di azione alla fase della rottura e dell’implosione di gran parte delle organizzazioni “unitarie”; l’implosione determinò, in particolare, la rottura della C.G.I.L. e dell’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani; nacquero così le Associazioni Partigiane di “tendenza”, la FIAP (Federazione Italiana Associazioni Partigiane), l’ANPC (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani) e la FIVL (Federazione Italiana Volontari della Libertà), che iniziarono la propria attività autonoma e distinta da quella dell’ANPI. (rrc)