Pasquale Imbalzano, vice coordinatore provinciale vicario di Cambiamo! con Toti – Coraggio Italia, ha sottolineato come l’approvazione, in Commissione Bilancio del Comune di Reggio, del revisionale 2021/2023 e del relativo Documento unico di programmazione, «impone, da subito, all’Amministrazione comunale il dovere di ridurre il carico del tributo Tari».
Imbalzano, infatti, ha ricordato come la Tari abbia «condotto Reggio in cima al primo posto nazionale per entità della richiesta tributaria, rappresenta da oltre sette anni una intollerabile umiliazione per tanti reggini, rispetto ad un servizio di raccolta rifiuti scadente e in diversi quartieri inesistente».
«È indubbio – ha aggiunto – che la nota questione della riduzione della Tari risponde non solo ad un dovere politico dell’amministrazione, ma è, soprattutto, un atto di civiltà giuridica. In quest’ultimo senso, più volte abbiamo dettagliato la vigenza di leggi nazionali, sentenze della Suprema Corte di Cassazione e quelle, numerose, di tante Commissioni Tributarie Provinciali che, sul punto, si sono espresse positivamente con statuizioni inequivocabili, che hanno ormai fatto giurisprudenza».
«Peraltro – ha proseguito – continuiamo ad affermare, senza soluzione di continuità, che l’Azienda Sanitaria Provinciale, nei mesi scorsi e da più parti sollecitata, ha espresso pareri molto chiari sull’esistenza di autentica emergenza ambientale , elemento a nostro parere solo aggiuntivo per ridurre la Tari, e che questa amministrazione omette di dichiarare».
«Inoltre – ha detto ancora Imbalzano – non può essere sottaciuta altra circostanza secondo la quale il Comune di Reggio essendo stato destinatario di una considerevole quantità di risorse a seguito del decreto Agosto del 2020, che, a detta dello stesso sindaco, ha eliminato per sempre il debito ingiusto (sic!), per quale ragione non si è provveduto già all’inizio del secondo mandato ad una forte riduzione del carico Tari, avendone ricevuto finalmente gli strumenti? La sensazione è che tanto ieri, con le risorse del decreto agosto 2020 quanto oggi, con l’uscita dal piano di riequilibrio finanziario, queste declamate risorse appaiono solo come fumo negli occhi nei confronti dei reggini, e che ancora questi ultimi dovranno sopportare, almeno fino a quando questa sgangherata compagine sarà messa alla porta, la mortificazione dell’esosità del tributo, quale ulteriore effetto pregiudizievole di una gestione amministrativa del sistema di raccolta a dir poco scellerata, atteso che il (dis)servizio è finanziato interamente dai contribuenti con il gettito Tari e costa annualmente oltre 40 milioni di euro».
«Mentre i reggini ed i piccoli imprenditori della nostra città – ha concluso – si avviano, stremati, a tentare di ripartire dopo due lockdown, riteniamo ineludibile che la nostra richiesta di riduzione della Tari, oggi più di ieri, venga adottata sia pur con grande ritardo dall’attuale maggioranza e nei fatti non si continui a sottrarre alle famiglie e alle imprese reggine tante importanti risorse, molte delle quali sono rivolte al loro sostentamento in un momento di emergenza come quello attuale, soprattutto a fronte di un servizio di raccolta scadente». (rrc)