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Panorama

REGGIO – L’opera muraria “Panorama” di Flavio Favelli

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 19.00, all’Hotel Medinblu, la presentazione dell’opera muraria Panorama di Flavio Favelli.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e l’Hotel Medinblu.

La presentazione dell’opera murale, che l’artista regalerà alla città, sarà anche un’importante occasione di approfondimento dei concetti che stanno alla base del lavoro e della ricerca di Flavio Favelli, in particolare del suo peculiare approccio estetico e concettuale con lo spazio pubblico.

Introduce la serata Alessio Lagana, direttore artistico del progetto Contenitore di idee – Medinblu. Dialoga con l’artista Valentina Tebala, storica dell’arte e curatrice, e presidente di Catartica Care con il contributo dell’artista Francesco Finotti, di Irene Calabrò, Assessore alla Valorizzazione del Patrimonio culturale del Comune di Reggio Calabria e del sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà.

Alle 12.00, l’artista terrà un incontro aperto con gli studenti presso l’Aula Magna dell’Accademia di belle arti di Reggio Calabria con i saluti e l’introduzione del Direttore.

Il titolo Panorama, scelto da Favelli per murale, si riferisce a un noto settimanale italiano di cui egli rielaborerà una copertina risalente agli anni Ottanta, decennio particolarmente intenso e significativo per l’artista (difatti spesso protagonista della sua ricerca con il variegato campionario di immagini, icone e simboli, che lo caratterizza e che hanno segnato un’epoca) così come per la storia culturale, politica e sociale italiana.

La riflessione critica da cui nasce l’idea dell’opera di Favelli scaturisce da un interrogativo di carattere addirittura antropologico oltre che estetico-culturale. Cosa rappresentano davvero i Bronzi, oggi come allora, per il nostro Paese, e ancor di più per Reggio e per la Calabria? Da autentiche «icone pop», amate in maniera irrazionale dal pubblico e purtroppo molto spesso usate dai governi come brand o testimonial commerciali senza una minima riflessione culturale, a «oggetti del desiderio» passabili di tanto in tanto di improbabili proposte di trasferimento da un grande evento all’altro, a protagonisti di irrisolte storie misteriose o atti artistici altrettanto dibattuti. (rrc)