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Mercoledì in scena "Uomo e Galantuomo"

REGGIO – Mercoledì in scena “Uomo e Galantuomo”

Mercoledì 17 gennaio, al Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria andrà in scena Uomo e galantuomo, commedia di Eduardo De Filippo e la regia di Armando Pugliese.

L’evento rientra nell’ambito della stagione teatrale della Polis Cultura.

Padrone della scena e dei perfetti meccanismi comici che l’attraversano è Geppy Gleijeses attore e regista di lungo corso (che impersona il capocomico Gennaro), allievo di Eduardo, dal quale ricevette il permesso a rappresentare le sue opere. Accanto a lui il figlio Lorenzo Gleijeses (allievo di Julia Varley dell’Odin Teatret e Premio Ubu come miglior attor giovane), Ernesto Mahieux (David di Donatello per “L’imbalsamatore” di Matteo Garrone) e tra gli altri Antonella Cioli, Ciro Capano, Gino Curcione e Roberta Lucca. Una Produzione Teatro della Toscana e Gitiesse Artisti Riuniti.

Un testo classificato spesso e impropriamente come farsa ma che in realtà, seppure caratterizzata da una ricca serie di battute ed episodi irresistibilmente comici è una commedia tra le più rappresentative del suo teatro. Ed anche per questo spettacolo il pubblico reggino ha risposto positivamente riempiendo il Cilea, segno di grande attenzione verso i classici e il teatro di qualità, lo spettacolo infatti è in tournèe nazionale nei maggiori Teatri italiani. Nella commedia ritroviamo i punti fermi della poetica eduardiana, emergono una gran quantità di contraddizioni tra l’apparire e l’essere della borghesia contro il dramma proletario di chi ogni giorno affronta la sopravvivenza. Falso perbenismo contro tragedia.

Onore da salvare contro fame. E in tutto questo dov’è l’uomo e dove il galantuomo? Ecco perché “Uomo e Galantuomo” è considerata una commedia di altissimo livello, forse la più divertente di tutte come dicevamo, imperniata tra l’altro proprio sul teatro. Narra la storia di una compagnia di guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Proverbiale la scena delle prove di “Malanova” di Libero Bovio, in cui un suggeritore maldestro, continuamente frainteso dagli attori, ne combina di tutti i colori. Poi gli intrecci amorosi si mescolano alla finta pazzia, unica via per evitare duelli e galera. Attraverso il classico meccanismo della commedia degli equivoci, si scatena così il teatro nel teatro, la follia tra farsa e dramma evocando sapori pirandelliani. (rrc)