di SANTO STRATI – Porto, aeroporto, mobilità all’anno zero: non mancano gli elementi per infiammare gli animi dei reggini, ancora una volta penalizzati da scelte autonome, calate dall’alto, che influiscono in modo pesante sulla vita di tutti i giorni. In questo caso, la protesta è contro il Ministero dell’Ambiente, che ha approvato la richiesta delle società private di attraversamento dello Stretto, Caronte&Tourist e Meridiano Lines di spostare gli attracchi da Villa San Giovanni a Pentimele. La Città si è attivata con una mobilitazione trasversale che vede uniti Sindaco (Pd) e opposizione (centro-destra) per dire no a scelte non condivise ancor di più perché non discusse con i rappresentanti dell’amministrazione cittadina e metropolitana. Intendiamoci, il via libera del Ministero dell’Ambiente a un progetto privato non condiviso dalla Città non significa che domattina Reggio sarà invasa dai Tir: la richiesta dei due operatori dello Stretto risale al 2016 e solo a ottobre dello scorso anno è arrivato il via libera, riconfermato in questi giorni, nonostante il parere contrario della Commissione Trasporti della Camera. Il punto principale riguarda il solito atteggiamento sprezzante nei confronti di Reggio da parte del Governo: nessuna discussione, nessuna valutazione con gli organismi locali. La decisione cala dall’alto, ma i reggini, la Calabria, sono stufi di queste imposizioni che escludono qualsiasi confronto. E le reazioni di queste ore lo dimostrano ampiamente.
Il sindaco Giuseppe Falcomatà è furioso e ne ha ben ragione: «Il passaggio dei Tir per la Sicilia al porto di Reggio – ha dichiarato – è un progetto scellerato che vedrà la strenua opposizione della nostra comunità. Siamo pronti a far valere le nostre ragioni, anche attraverso azioni eclatanti. È una scelta incomprensibile che va contro tutti i pareri espressi ufficialmente dalle istituzioni territoriali. Non si può autorizzare uno scempio simile, che produrrebbe effetti devastanti sul piano ambientale, urbanistico e logistico, pensando di far passare questa scelta sulla testa di un’intera città. Reggio Calabria è pronta alle barricate».
Per capire la netta contrarietà della comunità reggina allo spostamento dei Tir da Villa San Giovanni al nuovo molo (da costruire) in località Pentimele, praticamente a due passi dalla città, occorre sapere che il progetto fa capo ai due vettori privati che gestiscono l’attraversamento dello Stretto. I due traghetti della Meridiano Lines (che fa capo all’imprenditore reggino Cesare Diano) dal 1998 operano dal porto di Reggio verso Messina-Tremestieri e viceversa solo per il traffico pesante, Caronte & Tourist traghetta sia auto che mezzi pesanti da e per Messina da Villa San Giovanni, nell’area di Pezzo, una zona ad alta vocazione turistica. L’attraversamento dei Tir lungo le dorsali della cittadina dello Stretto avevano suggerito la creazione di un polmone di stoccaggio con spostamento degli approdi verso sud, in località Bolano, a metà strada tra Villa e Reggio.
Il sen. forzista Marco Siclari è altrettanto imbufalito: «Con la decisione di spostare solo il traffico pesante al porto di Reggio con la costruzione di nuovi attracchi a Pentimele, – ha detto – stanno decidendo scientemente di distruggere la costa. Non accettiamo di lasciare due porti, a distanza di pochi chilometri, per lo stesso servizio. Presenterò, al nuovo Governo la richiesta di finanziamento con un emendamento alla Legge di Bilancio, così come fatto lo scorso anno, affinché venga finanziato il progetto, esistente, dello spostamento degli approdi a sud di Villa San Giovanni come già deliberato dagli enti enti di competenza e dalle istituzioni locali. Era dicembre del 2018 quando ho chiesto al Governo di farsi carico delle richieste di un territorio che, con queste scelte, stanno mortificando. Non solo, a essere messo a serio rischio è un vero e proprio patrimonio naturale, lo Stretto. Questo Governo ha deciso di distruggere la Calabria e lo sta facendo giorno dopo giorno, decisione dopo decisione che vanno in direzione contraria rispetto alla determina degli stessi territori coinvolti. Non mi fermo nonostante la caparbietà di questo Governo nel voler affossare la nostra terra. Utilizzerò tutti i mezzi a mia disposizione per portare nelle aule del Governo il dissenso dei reggini. Ricordo inoltre che ho ottenuto 8 milioni di euro per realizzare il polmone di stoccaggio a Villa che serve per la sosta dei veicoli in attesa degli imbarchi, al fine di evitare di decongestionare il centro cittadino. Il porto a sud di Villa, dunque, libererà sia il centro di Villa sia Reggio dal traffico e dall’inquinamento».
L’Amministrazione comunale di Reggio ha chiesto che sia convocato al più presto un incontro nel quale approfondire la questione, anche con il supporto dei pareri tecnici ufficialmente espressi dalle istituzioni territoriali, e rivedere la decisione che ha autorizzato i nuovi approdi. Sulla vicenda, l’Assessore alla Mobilità del Comune di Reggio Giuseppe Marino, facendo riferimento alla delibera del Consiglio comunale supportata da numerosi pareri tecnici trasmessi al Governo e condivisa da altre istituzioni territoriali come il Comune di Villa San Giovanni, la Città Metropolitana, l’Asp e la Regione Calabria, ha sottolineato come il progetto di spostamento dei mezzi pesanti sia assolutamente «in netto contrasto con tutta la programmazione messa in campo dal Comune di Reggio Calabria per lo sviluppo del fronte costiero».
«Concretamente – ha sottolineato Marino – lo spostamento dell’approdo andrebbe in pesante conflitto con i programmi di sviluppo attivati dall’Amministrazione comunale e dagli altri enti di governo del territorio per l’area portuale. Ad esempio il nuovo progetto, già in corso di esecuzione, del prolungamento nord del lungomare verso il porto, o ancora il progetto di riqualificazione del lido comunale, l’ormai imminente avvio dei lavori sull’Arena Lido, i lavori in corso sul Parco Lineare sud, il progetto del polo sportivo nell’area di Pentimele ed in ultimo l’interlocuzione avviata con le altre istituzioni territoriali per il varo del nuovo piano regolatore portuale che valorizza l’attracco delle navi da crociera e la diportistica. Progetti tutti evidentemente alternativi allo spostamento del traffico pesante che produrrebbe invece effetti devastanti sul piano delle emissioni inquinanti, del congestionamento del traffico veicolare e della qualità della vita dei cittadini, con pesanti conseguenze nel comparto turistico, vero motore socioeconomico per lo sviluppo del nostro territorio».
«La nostra peraltro – ha aggiunto Marino – non è mai stata una posizione di mera opposizione al progetto di spostamento dei Tir. Insieme al Comune di Villa San Giovanni abbiamo condiviso l’esigenza di uno spostamento dell’approdo nell’area di Bolano, al confine tra i territori dei due Comuni, in una zona scarsamente urbanizzata che meglio si presta allo sviluppo del progetto presentato dalle società private per l’attraversamento dello Stretto. Chiediamo quindi che il Ministro riveda il suo parere, dimostrando capacità di ascolto e vicinanza nei confronti di un territorio che ha espresso chiaramente la sua netta contrarietà a questo progetto».