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REGGIO – Sorgonà: con le misure per bar e ristoranti si rischia il disastro economico

Sono ancora da confermare le misure che il Governo vuole adottare per consentire la riapertura di bar e ristoranti ma, se fossero tali, i ristoranti italiani perderebbero in un sol colpo 4 milioni di posti a sedere, ovvero il 60% del totale.

Scelte, per Sasha Sorgonà, presidente di Confcommercio Reggio Calabria e ideatore della piattaforma Spinoza, che porterebbero la Calabria, e in particolare Reggio, «ad un disastro economico».

«Imprenditori e commercianti sono già in estrema sofferenza – ha dichiarato Sorgonà – alcuni di essi hanno chiuso, altri attendono la stagione estiva per provare a sopravvivere. Ripartire con simili limitazioni, ovvero rinunciare a più di metà dei coperti, equivarrebbe ad una morte annunciata».

Quali possibili soluzioni per ovviare ad una situazione che sembra vedere il Governo in mezzo al bivio, tra la convivenza con il Covid-19 da contenere e le necessità impellenti delle attività ristorative da salvaguardare? Sorgonà prova a suggerire una possibile soluzione: «Invece dei quattro metri che sembrano essere previsti, si potrebbe optare per i due metri di distanza tra i tavoli, senza distanziamento tra i commensali allo stesso tavolo. Anche perchè non si capisce per quale motivo si dovrebbero distanziare persone che magari sono arrivate nel locale con la stessa automobile. In questo modo -spiega l’ideatore di Spinoza- la perdita sarebbe del 30% dei coperti. Questa ipotesi permetterebbe agli imprenditori del settore di continuare a lavorare, magari recuperando una parte dei posti a sedere persi occupando lo spazio al di fuori dei locali. Lanciando l’iniziativa ‘Reggio, riparTiAmo’ abbiamo pensato proprio ad una simile iniziativa, trasformando in grandi locali all’aperto tutte le principali piazze della città, non solo del centro storico ma anche delle periferie».

«Mi auguro – ha concluso l’ideatore di Spinoza – che sia il governo sia i presidenti delle Regioni tengano bene a mente questi calcoli prima di assumere decisioni che potrebbero avere ripercussioni economiche devastanti e irreparabili». (rrc)