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Consegnato il Premio AiParC Cosenza 2022

RENDE – Consegnato il Premio AiParC Cosenza 2022

È stato consegnato, nei giorni scorsi, nella Sala Tokyo del Museo del Presente di Rende, il Premio AiParC Cosenza, per la migliore recensione del libro Le donne nella storia della Calabria, scritto e curato da Tania Frisone, Nella Matta e Marilù Sprovieri, e organizzato dall’ Associazione AIParC Cosenza con il patrocinio del Comune di Rende.

L’evento è stato l’atto conclusivo del Concorso indetto da AIParC Cosenza, rivolto agli alunni delle scuole superiori della Calabria, con lo scopo di avvicinare i giovani alla lettura e alla scrittura e di approfondire la storia della Calabria attraverso figure di donne, che hanno contribuito al suo sviluppo e alla sua formazione.

Il primo premio è stato assegnato ex aequo alle due studentesse classificate al primo posto a pari merito: Elisabetta Rita Papa, del Liceo Scientifico IIS “Enzo Ferrari” di Chiaravalle Centrale (CZ), per la sezione ”Giustizia sociale e politica”, dedicata a Giustina Gencarelli e Teresa Petrolo, del Liceo Classico “Michele Morelli” di Vibo Valentia, per la sezione “Solidarietà e Diritti”, dedicata ad Ada Furgiuele,  Seguono altri tre premiati  con un soggiorno per due persone in strutture ricettive in località della Calabria, e poi altri premiati con litografie di artisti calabresi.

Al tavolo dei lavori, il sindaco del Comune di Rende, Marcello Manna , la Presidente AIParC Cosenza Tania Frisone, il Provveditore agli studi di Cosenza, Loredana Giannicola, la Presidente del Premio Anna De Vincenti, la Segretaria Anna Maria Ventura.

Ha coordinato i lavori la giornalista Simona De Maria.

Dopo i saluti del Sindaco e della Presidente Tania Frisone, ha preso la parola il Provveditore Giannicola, che ha espresso il suo compiacimento per questa esperienza, i cui protagonisti sono stati gli studenti delle scuole di Calabria. Deve servire da stimolo per apprezzare l’elaborato delle menti e dei cuori che produce bellezza. Un sentito ringraziamento a chi ha creato e fatto crescere l’iniziativa, alla commissione, a tutti i ragazzi che si sono messi in gioco partecipando. Il momento di oggi rappresenta una gratificazione non solo per i premiati, ma per tutti coloro che operano per il bene della scuola. Questo il senso delle sue parole. 

La presidente del premio Anna De Vincenti nel suo intervento brillante e circostanziato ha evidenziato gli aspetti più importanti della prova oggetto del concorso, la recensione del  libro AIParC  Le donne nella storia della Calabria Una sfida non facile. «Perché non si trattava di fare una recensione ad un romanzo o ad un saggio o ad un racconto – ha detto la Presidente – scritto comunque da una stessa mano, con lo stesso registro linguistico e con una sua unitarietà interna. Il libro che bisognava recensire è scritto a tantissime mani, mani di studenti e studentesse, di intellettuali, di ricercatori e ricercatrici, di docenti, mani di donne e di uomini, e perciò, con registri linguistici e stili di scrittura diversi tra loro. Bisognava cercarla l’unitarietà del libro e chi si è cimentato nell’impresa è riuscito in pieno, dando conferma di ciò che già pensavamo: se si hanno intenti comuni e comunanza di idee, se c’è il rispetto delle diverse sensibilità culturali, umane e di genere, allora si può lavorare insieme, valorizzando tutti e tutte e trovando la sintesi oltre le differenze. Gli antichi la chiamavano philia».

AIParC ha pensato bene di far viaggiare il libro nelle scuole e questo è il motivo di fondo del concorso, di farlo arrivare tra le mani di giovani uomini e giovani donne che sono già il futuro, il nostro futuro. Hans Jonas dice che il pianeta terra non è nostro, noi lo abbiamo avuto in prestito dalle generazioni future. Soddisfacenti i risultati, frutto della serietà e della competenza con cui le recensioni sono state scritte. Tant’è che la commissione ha inteso allargare la platea dei riconoscimenti proprio per sottolineare l’impegno e la bravura di tutti e tutte.

La Presidente ha così concluso: «L’educazione alla cultura della parità, che si realizza attraverso la conoscenza e la riflessione, è di vitale importanza non solo come argine alla violenza sulle donne ma anche perché la cultura della parità porta alla comprensione profonda del fatto che la vera uguaglianza passa attraverso l’accettazione di tutte le diversità. La scommessa, rispetto alle giovani generazioni, è lo sviluppo della consapevolezza che siamo uguali nella diversità e che mai come oggi ci troviamo di fronte a un bivio: o stabiliamo, attraverso il dialogo e la continua interazione, un equilibrio tra tutte le differenze che popolano il pianeta, o accettiamo di acuire sempre di più le lacerazioni che già ci dividono, con il pericolo di vivere in una continua guerra, in una continua minaccia di distruzione e di annientamento, proprio come, ahinoi, sembra stia accadendo oggi sotto i nostri occhi». 

Ha preso poi la parola Anna Maria Ventura, Segretaria del premio, rivolgendo un saluto speciale agli studenti, i veri protagonisti della giornata. «Sono venuti ad onorare questa cerimonia, da località vicine e lontane –  ha detto – e allietano con la loro presenza l’ evento. Si è un evento questo concorso, perché a partecipare sono i ragazzi delle scuole, con il loro entusiasmo, la loro voglia di futuro, un futuro che sappia di pace, di giustizia sociale, di lavoro, ma anche di arte, cultura e bellezza. Sta a noi sapergliela trasmettere questa possibilità di futuro, che si basa soprattutto sulla libertà di poter esprimere le proprie idee e sulla consapevolezza che solo la cultura rende liberi. E la cultura si acquista con l’esercizio continuo della lettura e della scrittura. E incentivare la lettura e la scrittura nei giovani studenti delle nostre scuole è stata la finalità del concorso».

Poi Anna Maria Ventura è entrata nel merito, col dire che la prova è consistita nella scrittura di una recensione del bel libro AIParC “Le donne nella storia della Calabria” scritto a più mani e curato da Tania Frisone, Nella Matta e Marilù Sprovieri, per la Jonia Editrice. Il libro ha il merito di far emergere alla luce della storia figure di donne calabresi note e meno note, ma anche quello di descrivere i contesti storici in cui queste sono vissute, in tal modo viene ricostruita gran parte della storia stessa della Calabria dai tempi antichi a quelli più recenti.

I risultati, dice sempre la Ventura sono da ritenersi più che soddisfacenti. Hanno aderito al concorso scuole di tutte e cinque le province calabresi. I lavori pervenuti sono stati veramente tanti. La commissione, costituita di persone di elevata cultura e professionalità ha operato in perfetta sintonia pervenendo a risultati pienamente condivisi. Hanno formato la commissione: La Presidente AIParC  Prof.ssa Tania Frisone e l’Editore  Prof. Giuseppe Trebisacce membri onorari. La Prof.ssa Anna De Vincenti, Presidente del Premio, Le Prof.sse Marilù Sprovieri, Marilena Feraco, Aurelia Nociti, Rosalba Ramundo in qualità di componenti , la Prof.ssa Anna Maria Ventura in qualità di segretaria. 

Le biografie lucidamente analizzate dagli studenti hanno focalizzato in loro la possibilità e la necessità di speranza, di armonia, di giustizia, di elevazione, il bisogno di credere in se stessi e negli altri, in un destino che vada oltre la contingenza, che si coglie, ancora più drammatica nell’animo travagliato dell’uomo di oggi, soffocato dal dolore, dalla violenza inaudita della guerra, come condizione storica contingente, ma anche come problema universale del destino dell’uomo stesso.

L’approccio al libro, capolavoro di AIParC, è stato da tutti i giovani interpretato come auspicio di elevazione e progresso. Nella maggior parte dei lavori si sono trovati pensieri e riflessioni, che invitano a dare un seguito a questa bellissima iniziativa, pensando già alle prossime edizioni del concorso. L’auspicio per i giovani partecipanti, ma per tutti i giovani, è che riescano a scorgere e a non perdere mai di vista “le ali della Speranza” per salire, credere in se stessi e negli altri, vedere nella vita e sopra di essa un’armonia, una giustizia, insomma sentire in loro stessi un destino unico, irrinunciabile e irripetibile, come irripetibile è ogni esistenza umana.

È stata una mattinata lieve per la presenza di tanti giovani e densa allo stesso tempo di emozioni, pensieri, conoscenza e belle pagine di scrittura, che hanno arricchito umanamente e culturalmente. (rcs)