S’inaugura, sabato 15 gennaio, al Museo del Presente di Rende, la mostra Pura pittura – Segno, colore e astrazione di Gualtiero Nativi e a cura di Roberto Sottile.
L’esposizione, nata dalla collaborazione e sinergia tra l’Archivio Gualtiero Nativi, la Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli, il Centro Studi d’Arte di Bologna con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Rende, percorre dagli anni ‘40 agli anni ‘90, sessant’anni!di attività di uno dei protagonisti dell’astrattismo italiano, firmatario nel 1950 insieme a Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Mario Nuti, del “Manifesto dell’Astrattismo Classico”.
La mostra del Museo del Presente di Rende, si snoda in un lungo percorso di circa 70 opere, tra disegni, sculture e pitture che, dagli anni Quaranta, con le opere figurative, fino a giungere agli anni Novanta, hanno scandito i tempi e il ritmo di una produzione dinamica, in continua costruzione e poi anche astrazione sul finire degli anni Quaranta, per giungere, con tutta la sua potenza ad una “pittura pura”. Una ricerca ed una poetica, che fa del rigore della forma, e della forza del colore, un punto cardine per cogliere l’essenza stessa della pittura astratta, che si interroga continuamente sulla sua efficacia ed oggettività; capace, come affermato dallo stesso Gualtiero Nativi, di conservare “i prodromi di un racconto, di una figurazione. Racconto di un nostro tempo ove convergono personaggi, idee”.
Una “pittura pura” quella di Gualtiero Nativi che ha destato l’interesse dei maggiori critici d’arte, intellettuali ed artisti: da Giulio Carlo Argan, Enrico Crispolti, Luciano Caramel, Gillo Dorfles, Lionello Venturi, Gabriele Simongini e poi ancora Corrado Cagli e Gino Severini, solo per citarne alcuni. A partire dal 1950 le sue opere sono caratterizzate da una frammentazione a raggiera che esprime tensioni e linee di forza multidirezionali. Nel 1951, con la mostra “Arte astratta e concreta in Italia” organizzata alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, entra a far parte dell’Art Club e nel 1953 diviene membro attivo del Groupe Espace di Parigi.
Nel 1952 viene invitato ad esporre alcuni disegni alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Nel 1959, 1965, 1973 e 1986 è invitato alla Quadriennale di Roma e nel 1961 è tra i pittori fiorentini che espongono al Museo d’Arte Moderna di Rio De Janeiro. Diversi i premi e i riconoscimenti ricevuti nella sua lunga attività artistica, così come innumerevoli sono le mostre realizzate in tutta Italia e all’estero; dalla mostra di arte astratta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1951, 1953, 1955), alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1952), alla Biennale di Verona (1967, 1969), e poi ancora solo per citarne alcune, la Biennale Arte e Critica ’70 di Modena, Biennale della Grafica di Firenze a Palazzo Strozzi, la Biennale Aurea di Firenze, la Biennale La Permanente di Milano (1987), le mostre di arte italiana nei musei d’arte moderna di Vienna, Belgrado e Zagabria, nonché la partecipazione alla Biennale Internazionale di San Paolo in Brasile (1972). (rcs)