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Campeggio di formazione a Riace

Riace: nella Locride un campeggio di impegno e formazione

L’associazione Spostiamo Mari e Monti, in collaborazione con Volere la luna ODV, organizza dal 2020 un campeggio, rivolto a giovani partecipanti, diffuso nel tempo e nello spazio, per unire idealmente due confini: quello delineato dal mare sulla costa di Riace e quello sui sentieri di montagna tra Val di Susa e Francia.

Quest’anno il campeggio a Riace è inserito nel progetto “L’Agenda in Viaggio. Per le persone. Per il pianeta. Senza confini” nell’ambito delle azioni del progetto europeo Mindchangers, realizzato in partenariato con la città di Nichelino (Torino), Volere la luna ODV e CisvSolidarietà Torino.

Un campeggio di formazione, partecipazione e impegno civile sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione, ma anche del rispetto per l’ambiente, del ripopolamento dei borghi attraverso il recupero di case, botteghe e antichi mestieri, dei diritti dei lavoratori stagionali e dei braccianti agricoli, analizzando i casi del Villaggio Globale di Riace e l’esperienza di confine della Val di Susa quali esempi positivi, promotori di buone pratiche da imparare a conoscere e diffondere.

L’edizione 2022 del campeggio di impegno a Riace è iniziata il 17 agosto con un viaggio di comunità, covn 1350 chilometri da percorrere, per passare anche idealmente dalla notte all’alba su Riace, dove il progetto di accoglienza di Mimmo Lucano continua a educarci a un’accoglienza dolce.

«Ogni anno torniamo qui a Riace con tantissimi ragazzi e ragazze che, viaggiando insieme, conoscono, pensano, si confrontano, diventando una comunità che lotta per un mondo più giusto, più bello, promuovendo azioni sostenibili per le persone e per l’ambiente – ha dichiarato Sabrina Di Carlo, presidente dell’APS Spostiamo Mari e Monti – Oggi riaccendiamo il “Forno dei popoli”, inaugurato da noi lo scorso anno insieme alla Comunità Laudato Si’ nella piazza del Villaggio Globale di Riace, un luogo di cui condividiamo ideali e valori comuni. Il pane è forse l’alimento più semplice e umile, diffuso in tutto il mondo: esprime una comunità e un territorio, il forno, la farina e chi la impasta. Quello che vogliamo dire è che dall’incontro può nascere un borgo, un quartiere; possiamo essere il cambiamento necessario e riaccendere la speranza di un’umanità migliore».

Il campeggio che si conclude oggi ha avuto luogo a Caulonia Marina, dove già dal primo giorno i ragazzi e le ragazze hanno avuto occasione di confrontarsi, informarsi e crescere insieme grazie alle parole di Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura Democratica, il quale ha introdotto alcuni dei temi che caratterizzano il nostro percorso: immigrazione, ma anche il rapporto tra legalità e giustizia.

«Progetti come questo sono fondamentali per comprendere, interpretare e costruire delle chiavi di lettura relativamente alla complessità dei fenomeni che stanno attualmente cambiando l’aspetto della nostra società e delle città anche in cui viviamo – ha concluso Alessandro Azzolina, assessore alla pace della città di Nichelino (Torino) – Comprendere un modello virtuoso di accoglienza fa sì che i ragazzi e le ragazze possano imparare a decostruire quella che è la narrazione dominante fatta di parole come “invasione”. Riace mostra che un modello dolce, un modello gentile di accoglienza è possibile ed è importante che anche le amministrazioni comunali prendano esempio da sindaci che ancora oggi resistono per affermare quanto una politica di accoglienza diversa sia possibile».  (rrc)