Da Palazzo Alvaro di Reggio Calabria monta la protesta contro la riforma regionale dei Consorzi di Bonifica, che prevede di accorpare gli attuali 11 enti in un unico organismo con sede a Catanzaro.
Di questa riforma se ne è parlato nella Sala “Perri” di Palazzo Alvaro con il presidente del Consorzio Basso Jonio reggino, Giandomenico Caridi, alla presenza del sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, insieme ad altri rappresentanti del Comune reggino, degli altri presidenti dei consorzi del territorio, Domenico Cannatà e Pasquale Brizzi, di quello del tirreno vibonese, Domenico Piccione, di numerosi sindaci e consiglieri regionali, dei rappresentanti dei sindacati, degli agronomi, degli agricoltori, degli allevatori, oltre ad una vasta platea di lavoratori.
Versace ha, dunque, criticato il metodo che si è imposto la Cittadella per «affrontare un tema che va sicuramente approfondito e rivisto». «Soltanto ora – ha spiegato – stiamo iniziando a pagare le conseguenze della legge sull’Ato unica per i rifiuti e l’idrico, con la perdita della gara, da 21 milioni di euro, per la discarica di Siderno. Quell’esperimento, in due materie così importanti, sta creando un cortocircuito che non vorremmo fosse riproposto anche sul destino dei Consorzi di Bonifica. Bisogna discuterne, si deve approfondire e sentire la viva voce dei territori e delle comunità. Non si può pensare che, se c’è un consorzio gestito male ed un altro virtuoso, si possa procedere ad azzerare debiti e crediti, creando una disfunzione nel modello».
Rivolgendosi ai sindacati, cui è andato il ringraziamento per la partecipazione ed il supporto, Carmelo Versace è stato categorico: «Visto che l’iter su questa legga mi sembra ormai spianato, non ci lamentiamo a posteriori se i lavoratori finiranno in mezzo ad una strada o se questo ente, come altri, non riuscirà a dare le giuste risposte. Serve aprire subito un tavolo istituzionale e dare sostegno ai Consorzi che, da soli, non ce la faranno. Avremo, infatti, un secondo problema che riguarderà i lavoratori e la soluzione non potrà essere quella di farli migrare in Calabria verde».
Il presidente del Consorzio Basso Jonio, Giandomenico Caridi, ha parlato di «scelerata ipotesi», immaginando l’accorpamento degli attuali 11 organismi in un unico ente regionale.
C’è, infine, un altro aspetto sottolineato dal presidente Caridi: «I Consorzi hanno maturato ingenti crediti nei confronti della Regione, accertati dall’unanimità dello stesso consiglio di “Palazzo Campanella” in 56 milioni di euro. Soltanto il Basso Jonio, per esempio, ne vanta circa 15,2 milioni. Non vorremmo che, un’idea di questo tipo, sia intesa ad eludere questa mole debitoria». (rrc)