di CATERINA RESTUCCIA – La vita, la poetica artistica e le opere del rosarnese Adriano Fida diventano tematica trattata in una tesi di Laurea di una sua ammiratrice concittadina. È stata discussa per l’Università E – Campus, riscuotendo grande entusiasmo e grande risultato la Tesi di Isabella Cannizzaro.
È cosa rara che un artista così giovane prematuramente scomparso sia materia di indagine e di critica per la discussione di una Tesi di Laurea magistrale, quindi oltre alla novità è stata anche la curiosità di conoscere un talento nuovo, che nonostante l’improvvisa scomparsa ha lasciato un’importante e vasta eredità umana e culturale.
La giovane tesista aveva proposto da qualche tempo la novità dell’argomento e, superato il primo naturale scetticismo della relatrice critica e storica Chiara Canali, inizia così un’accurata analisi di tutto ciò che aveva segnato la vita dell’artista e la consequenziale produzione.
Notevole contributo alla ricerca è stato anche porto dai più intimi e cari familiari del Fida, ossia il padre Rocco ed il fratello Pasquale, fornendo materiali editi ed inediti per la ricostruzione completa del profilo di Adriano.
Si tratta di un omaggio e di una cura amorevole da parte di una concittadina, che, pur non conoscendolo direttamente, ne aveva seguito il percorso e i successi, le tappe artistiche e l’evoluzione.
La tesi, discussa dinanzi ad una Commissione di laurea costituita dalle chiarissime Iside Gjergji e Paola Mollo e dai chiarissimi Mario Pesce e Luca Montecchio, ha riportato il brillante risultato di 101/110 con enorme soddisfazione della candidata e soprattutto degli stessi familiari dell’artista.
Il giovane Fida, dopo una lunga lotta contro il male oscuro, era stato salutato con dolore e commozione dalla sua città di Rosarno nell’ottobre 2022, rientrando dopo una solida esperienza artistica vissuta prima a Torino e poi definitivamente a Roma. Della sua arte avevano scritto numerosi critici, che la stessa Cannizzaro cita e riporta a corona del suo lavoro, da Ferdinando Creta a Vittorio Sgarbi, da Francesco Creta a Misiano e Roberto Bilotti Ruggì d’Aragona.
Il lavoro adesso è un’opera di Tesi, nel Corso di Laurea in Letteratura, Arte, Musica e Spettacolo, dal titolo “Studio di un giovane artista realista scomparso: Adriano Fida”, che corredato da belle immagini delle sue tele e delle sue tavole renderà anche onore alla sua delicata figura di uomo e di Maestro.
Lo studio svolto è nell’intera struttura un vero viaggio nella memoria del passato e del presente del grande Maestro Fida ed è, senza ombra di dubbio, un grido d’amore della sua stessa terra alla sua testimonianza che va anche oltre quella vanitas da lui tanto celebrata nella sua pittura realista e allo stesso tempo onirica. (cr)