Sabato 6 gennaio, al Museo del Cedro di Santa Maria del Cedro, si terrà la Festa dei Popoli, un’iniziativa fortemente desiderata da Mons. Stefano Rega, Vescovo dalla Diocesi di San Marco Argentano – Scalea.
Questo evento mira a promuovere l’unità attraverso la diversità, offrendo un pomeriggio dedicato alla condivisione delle ricchezze culturali dei differenti gruppi etnici presenti nel territorio diocesano.
L’obiettivo è quello di apprezzare e celebrare le tradizioni, la lingua e la cultura di ciascun gruppo etnico. Ogni partecipante avrà a disposizione uno spazio espositivo per condividere le proprie tradizioni, offrendo ai visitatori la possibilità di immergersi in un percorso multiculturale. Questo evento si inserisce all’interno del concorso Perì ‘etz hadar – il frutto dell’albero più bello, rivolto alle classi 1° e 2° delle scuole secondarie di secondo grado, che prende spunto dalla necessità di valorizzare il Cedro di Santa Maria del Cedro, frutto identitario della Riviera dei Cedro, recentemente insignito del prestigioso marchio Dop.
Oltre ad essere un frutto eccezionale, il Cedro è un simbolo sacro per le comunità ebraiche di tutto il mondo, e aggiunge, in questo contesto, un valore aggiunto all’evento, perché funge da trait d’union tra le diverse comunità, in una celebrazione che mette al centro l’unità nella diversità, attraverso il dialogo e la reciproca comprensione.
Voglio condividere le parole di Don Fiorino Imperio, direttore dell’ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso: «Nessun uomo è un’isola. Bisogna trovare il coraggio di abbattere le barriere dell’alterità e accettare la verità: non esiste un “io” senza un “tu”. Noi siamo il riflesso di chi ci sta di fronte».
La “festa dei popoli” terminerà con la premiazione dei primi tre classificati del concorso. Sarà un momento emozionante con la benedizione e la partecipazione del Vescovo della Diocesi di San Marco Argentano – Scalea, Mons. Stefano Rega, che ringrazio per la sensibilità e per la preziosa vicinanza alla causa del Cedro.
Questo evento non solo celebra la bellezza della diversità ma incoraggia una profonda riflessione sulla necessità di preservare e promuovere l’identità culturale che rende unica ogni comunità.
Siamo onorati di poter ospitare questa importante iniziativa presso il nostro museo e felici di promuovere il dialogo interculturale ed interreligioso come “strumenti” per appianare le divergenze. (rcs)