In scena domani sera – e domenica 17 dicembre alle 18 – al Teatro “F. Gambaro” di San Fili, lo spettacolo Il tubo scritto e diretto da Max Mazzotta ed interpretato da Emanuel Bianco, Salvo Caira e Giuseppe De Vita.
Una nuova produzione della compagnia Libero Teatro che andrà a chiudere la prima parte della rassegna “Tutti a teatro – Viaggio nei generi teatrali”, realizzata con la direzione artistica di Lindo Nudo e la condivisione dell’amministrazione comunale guidata da Linda Cribari.
Entrambe le rappresentazioni vedono la collaborazione organizzativa fra le associazioni Teatro Rossosimona e L’Altro Teatro.
Gli eventi riportati sono finanziati con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Produzione Teatrale – Annualità 2023” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.
«Il Tubo – si legge nelle note di regia – vuole essere una critica leggera, tagliente, spassionata e costruttiva al mondo parallelo del Web; in particolare a tutti quelli che sentono l’esigenza di aprire un “canale YouTube”. Perché lo fanno? Per esprimere la propria personalità, il proprio pensiero su questo o quell’argomento? Per divulgare e promuovere il proprio mestiere o per la forte sensazione d’onnipotenza che si prova quando si arriva a milioni di followers e visualizzazioni? Cosa spinge le persone a immergersi nel mondo virale e decidere di diventare Youtuber? L’irrefrenabile voglia di protagonismo? La fama? I soldi? O paradossalmente per queste persone, è forse l’unico modo, la sola possibilità per essere finalmente se stessi? In questo primo studio abbiamo cercato di dare delle risposte a queste domande, mettendo in scena la vita di tre persone comuni che, se pure per motivi, esigenze e argomenti diversi, sono, irrimediabilmente, risucchiati, logorati e assorbiti totalmente dalla gestione dei loro canali YouTube».
«A questi personaggi mancherà, ben presto – ha aggiunto – l’esigenza di vivere la vita reale e di rifiutare ogni rapporto umano per identificarsi completamente con quel mondo virale e virtuale che li porterà, lentamente, al punto di non ritorno. In scena gli attori, armati di computer, telecamere, microfoni, sfondi e luci, daranno vita ad una frenetica, avida e bramosa caccia al follower, in un gioco di interpretazioni eclettiche mirate a sublimare e plasmare sia il linguaggio teatrale che quello del videotape dando origine ad una commedia dal tono divertente, crudele e surreale». (rcs)