L’OBIETTIVO È REALIZZARE UN ENTE CHE RAZIONALIZZI E OTTIMIZZI I LIVELLI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE;
Lotta al Covid

SANITÀ, “CALABRIA ZERO” PER RIPARTIRE
IL PROGETTO DI OCCHIUTO E BORTOLETTI

La Calabria riparte da Zero, nella sanità. Non si tratta di una vera e propria tabula rasa, quanto piuttosto un progetto rivoluzionario e ambizioso del presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, che prevede la realizzazione di una grande azienda sanitaria, chiamata appunto Calabria Zero, che superi la frammentazione, la disomogeneità e le assenze di standard che hanno caratterizzato la sanità calabrese.

Un progetto di legge che è stato predisposto da Occhiuto insieme al sub-commissario Maurizio Bortoletti, e che sarà presentato nel prossimo Consiglio regionale in programma il 14 dicembre e che, intanto, è già stato illustrato ai capigruppo di Palazzo Campanella e che potrebbe essere una vera e propria boccata d’aria per le Asp e le Ao calabresi. La nuova Azienda, infatti, si occuperebbe della gestione dei flussi di cassa relativi al fabbisogno sanitario regionale, della redazione dei bilancio del Ssr.

Si tratta, quella proposta da Occhiuto, di una vera e propria rivoluzione senza, tuttavia, cancellare le Asp e Ao calabresi – che si occuperebbero, soltanto, dell’erogazione dei servizi sanitari – «che punta ad accentrare le funzioni e le capacità amministrative attraverso forme di integrazione funzionale di servizi tecnici e operativi a valenza regionale», che vuole «rendere omogenee le procedure delle aziende sanitarie e ospedaliere e razionalizzare la spesa, rendendola trasparente e efficiente».

Quella di realizzare una grande azienda ospedaliera arriva proprio nel momento in cui la Calabria, purtroppo, tornerà in zona gialla, «per colpa di anni di malasanità» ha spiegato il presidente Occhiuto, assicurando ha spiegato il Governatore in un’intervista a Il Foglio, rispondendo ad una domanda sul probabile passaggio della Calabria in “zona gialla” che «cambierà poco, perché le restrizioni riguardano solo i non vaccinati, e torna l’obbligo di mascherina anche all’aperto».

«È giusto, però, che i calabresi prendano coscienza del fatto che, con un sistema sanitario fatiscente come il nostro, dobbiamo stare più attenti degli altri».

«Il numero dei contagi non è altissimo come in altre Regioni – ha spiegato – è il deficit strutturale che ci porta in zona gialla. Ma non è facile colmare i ritardi derivanti da 12 anni di commissariamento della sanità, nei quali né si è ridotto il debito, né si è aumentata la qualità delle prestazioni».

«Stiamo utilizzando molto le strutture del generale Francesco Paolo Figliuolo, un supporto prezioso – ha proseguito il Governatore Occhiuto – soprattutto per incrementare la campagna vaccinale. Quanto alle terapie intensive il problema non riguarda gli spazi e le attrezzature, ma i medici. Di anestesisti e rianimatori ce ne sono davvero pochi. E proprio a causa del commissariamento e del piano di rientro non abbiamo potuto procedere ad assunzioni a tempo indeterminato».

«Diventa quindi difficile trovare personale che venga a lavorare da noi per qualche mese – ha detto ancora – quando altre Regioni o anche strutture private offrono contratti migliori. Per questo ho chiesto alle università di poter ricorrere quantomeno agli specializzandi in medicina al quarto anno, che possono svolgere, in affiancamento, funzioni di assistenza».

Il presidente Occhiuto sottolinea come il rapporto con l’esecutivo nazionale «sia stato in queste settimane positivo. Il governo sta dimostrando disponibilità. Avevo chiesto di poter diventare io stesso commissario, e la mia richiesta è stata accolta. Sono moderatamente soddisfatto». (rcz)