IL DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (IL PRESIDENTE OCCHIUTO) SBLOCCA FINALMENTE I FONDI DEL 2019;
Sanità in Calabria

SANITÀ, ORA RIPARTIRE DAI MACCHINARI
86 MLN PER IL LORO AMMODERNAMENTO

Primi segnali positivi in risposta all’attivismo del Presidente Occhiuto che si è assunto l’ingrato onere di fare anche il commissario della Sanità. L’obiettivo, con i fondi che il decreto Calabria aveva assegnato nel 2019, di tenta di far ripartire la sanità partendo dai macchinari. È questo l’obiettivo del commissario ad acta, Roberto Occhiuto, che ha pubblicato un piano – in attesa dell’ultima validazione da parte dei Ministeri della Finanza e della Salute – da circa 86 milioni di euro, di cui 84 arriveranno dal Ministero, mentre il restante sarà a carico della Regione. Un grande passo in avanti vista la storica obsolescenza di macchinari sofisticati (e poco usati, purtroppo) che permette di rinnovare il parco tecnologico delle strutture sanitarie pubbliche calabresi.

Si tratterebbe di una svolta davvero importante per una regione che, purtroppo, si ritrova con un parco macchine troppo vecchie, la cui «età è superiore al periodo di adeguatezza tecnologica di sette anni e alla soglia dei cinque anni di obsolescenza per la programmazione della sostituzione delle grandi apparecchiature prevista dal Ministero della Salute nel Pnrr» si legge in una nota di Agenas.

Con questa rilevante somma, dunque, si punta a sostituire 59 apparecchiature e 23 da aggiornare, tra tac, risonanze magnetiche, mammografi, angiografo e acceleratore lineare, che saranno in parte destinati dalle Case della Salute, nei presidi ospedalieri in fase di riapertura, come Trebisacce, Cariati e Praia a Mare e nei Poliambulatori di tutta la regione, da Cosenza a Reggio.

L’Agenas, infatti, ha rilevato come «il numero di prestazioni erogate dalle strutture sanitarie calabresi (pubbliche e private convenzionate) è pari a 884.993. Di queste, un numero pari a 252.087 è riferito alle prestazioni del flusso di specialistica ambulatoriale riconducibile alle grandi apparecchiature», mentre «le prestazioni di specialistica ambulatoriali erogate in mobilità passiva per 100mila abitanti per grande apparecchiatura e per Asp di residenza dei pazienti. Il maggior numero di prestazioni per 100 mila abitanti – ha evidenziato l’Agenas – si rileva per le Tac e le Risonanze erogate ai residenti dell’Asp di Cosenza e, a seguire, ai residenti delle Asp di Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria».

Un dato che va contenuto e ridimensionato, per l’Agenas, sono le prestazioni in mobilità passiva extra regione che, nel totale, sono 51.3084. Da considerare, poi, la pandemia che ha ridotto le prestazioni di specialistica a ambulatoriale di risonanza, mammografia e Pet, del 14%, 15,3% e 24%.

Nella Provincia di Cosenza, nei presidi dell’Asp di Cosenza, ad esempio, arriveranno 17 strumenti tra tac, risonanze magnetiche, mammografo e angiografo. All’Ao di Cosenza, invece, cinque nuovi strumenti, che andranno all’Annunziata e al Mariano Santo.

Nella Provincia di Crotone, arriveranno 10 nuovi strumenti, tra tac, pet-tac, angiografo, risonanza magnetica e gamma camera/tac. Nella Provincia di Vibo, sei le nuove macchine. Nella Provincia di Catanzaro, nei presidi dell’Asp di Catanzaro, cinque nuovi strumenti, mentre all’Aou Mater Domini arriveranno 9 strumenti. All’Ao di Catanzaro, 10 gli strumenti che arriveranno al Pugliese e al De Lellis.

Nella Provincia di Reggio, infine, all’Asp di Reggio 7 nuovi strumenti, mentre al Gom di Reggio 17 nuovi macchinari.

AZIENDA E IMPORTO ASSEGNATO:

ASP COSENZA 12.504,222,85

ASP CROTONE 8.853.112,13

ASP CATANZARO 3.833.698,42

ASP VIBO VALENTIA 4.140.289,57

ASP REGGIO CALABRIA 3.874.623,61

AO COSENZA 8.274.771,26

AO CATANZARO 14.775.292,61

GOM REGGIO CALABRIA 18.816.782,74

AOU – MATER DOMINI CATANZARO 11.415.843,85

totale 86.488.636,84

Insomma, strumenti che potrebbero dare la spinta di cui avrebbe bisogno la sanità regionale per ripartire e, sopratutto, come ha suggerito Agenas, anche «non solo per contenere i fenomeni di mobilità extra-regionale, e relative conseguenze, ma anche per migliorare notevolmente in termini di efficienza e di efficacia i processi di erogazione di prestazioni strumentali al fine di recuperare nel più breve tempo possibile quanto rimasto indietro a causa della pandemia». (rrm)