EMENDAMENTO DEL SEN. LOTITO (PATRON DELLA LAZIO) PER ALLUNGARE DI UN ANNO IL MANDATO AL GOVERNATORE;
Proposta una proroga al commissariamento della Sanità in Calabria

SANITÀ, PROPOSTA ANCORA UNA PROROGA
PER IL COMMISSARIAMENTO DI OCCHIUTO

L’ipotesi di una ulteriore proroga del commissariamento della sanità in Calabria, affidato al Presidente Roberto Occhiuto proposta con un emendamento dal sen. Claudio Lotito potrebbe diventare un autogol, per restare in ambito di calcio (visto che Lotito è il patron della Lazio). Per una serie di ragioni: da un lato – apparentemente – si potrebbe interpretare come un consenso al lavoro fin qui svolto (e quindi è necessaria una proroga), dall’altro può significare che la politica si arrende all’ineluttabilità di una sanità “commissariata” sine die in Calabria. E se così fosse, non sarebbe una buona notizia per i calabresi che hanno diritto – dopo anni di illusioni e imperdonabili trascuranze – a una sanità degna di quasto nome. Pur avendo fior di professionisti nel campo medico-ospedaliero e di specialisti sparsi tra università e centri privati, la salute dei calabresi non gode di “buona salute” perché una volta mancano gli strumenti (o sono obsoleti e non sono mai entrati in funzione), un’altra volta mancano i farmaci, le attrezzature, i dispositivi, etc. Così non può continuare, anche se – per la verità – l’impegno del Presidente è lodevole quanto gravoso.

Nei giorni scorsi, la consigliera regionale Amalia Bruni (ricercatrice ed ex direttrice dell’Istituto di Neurogenetica di Lamezia Terme) ha ricordato le sue tante sollecitazioni (già durante la campagna elettorale di due anni fa) perché del debito sanitario calabrese se ne facesse carico l’Esecutivo («serve un patto forte con il Governo. Il commissariamento ha prodotto danni. Sul debito prodotto dai commissari non possono rispondere i calabresi, se ne deve occupare il Governo», e lo ha ribadito:  «Bisognava quantizzare il debito e d’accordo col governo nazionale stabilire la parte da pagare che spettava ai calabresi, mentre il resto accumulato in quetsi anni di gestione commissariale sarabbe stato a carico dello Stato».

Adesso, i consiglieri dem di Palazzo Campanella stigmatizzano ancor di più la situazione in una nota abbastanza “feroce”: « Mentre il ministro Schillaci osannava in Cittadella il nuovo corso della sanità calabrese capace di poter conquistare a breve l’uscita dal commissariamento, il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito depositava un emendamento con l’approvazione del quale si arriverebbe alla proroga di un altro anno del decreto Calabria. E seppure anche Lotito ha sottolineato presunti progressi fatti nella gestione della sanità calabrese, di fatto si prosegue con una legge emergenziale ad hoc che significa esattamente il contrario dell’uscita dal commissariamento e la necessità per la Calabria di essere ancora sotto la supervisione del governo centrale. In buona sostanza Roberto Occhiuto, che pure ha ottenuto i poteri di Commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario, che erano mancati ai suoi predecessori, ha fin qui fallito. Per la maggioranza di centrodestra, evidentemente, permane ancora l’incapacità della Regione Calabria e del commissario Occhiuto di legiferare in materia».

Secondo i consiglieri del gruppo regionale dem, «Le notizie apprese a mezzo stampa evidenziano come il senatore Lotito, incaricato dalla Calabria e dal collega di partito Occhiuto, arriva in soccorso con un emendamento che per l’intero 2024 prevede la proroga delle leggi speciali ed emergenziali per la Calabria. E seppure potrebbe esserci anche qualche risvolto positivo da questa proroga, è chiaro che nessun progresso è stato fatto fin qui e che ci troviamo davanti alla situazione di sempre: bocciatura per la sanità calabrese, perché la proroga del decreto riconsegna ad Occhiuto poteri speciali allungando i tempi del commissariamento perché fin qui, è evidente, il governatore non è stato in grado di rispettare il cronoprogramma per fare uscire la Calabria dalla gestione commissariale«.

Detto in altri termini – spiegano ancora i consiglieri dem – «è Occhiuto che non ha fatto “i compiti a casa” e per tramite di Lotito fa chiedere al governo un altro anno di decreto Calabria.  Nell’emendamento si legge che la situazione dei Lea non è gestibile dalla Calabria, che l’erogazione dei servizi minimi è in alto mare e che, soprattutto, le Aziende sanitarie ed Aziende ospedaliere possono continuare ad essere governate da commissari senza dover attingere dalle graduatorie per direttori generali. Se non è una bocciatura politica e generale della gestione della sanità calabrese questa, davvero non sapremmo come altro interpretare l’emendamento Lotito. E vi è pure di più: l’ammissione di un gravissimo errore per quanto riguarda l’impignorabilità per Asp e Aziende ospedaliere sommerse dai debiti. Pesantemente ripresi anche dall’Unione europea – conclude la nota del gruppo del Pd – governo centrale e regionale altro non hanno potuto fare che correggere ed eliminare l’impignorabilità “fraudolenta” fin qui mantenuta in vita per le  Asp. A conti fatti l’emendamento Lotito, utilizzando termini calcistici a lui cari, è un “gol a porta vuota” per l’allungamento sine die del commissariamento della sanità calabrese».

Dal canto suo, il Presidente Occhiuto sbandiera come un grande successo il maxi bando di concorso per la selezione di 263 medici da destinare all’area dell’emergenza di urgenza intra ed extra ospedaliera in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria: per la prima volta in Calabria – a quanto pare – ci sono più domande che posti a disposizione (i concorsi prima andavano quasi deserti). In effetti, sono pervenute 443 domande, a dimostrazione della forte attrattività del bando e della capacità del territorio – dice Occhiuto – e della sanità calabrese di richiamare l’attenzione di tanti giovani medici, abituati oggi a percorsi lavorativi troppo incerti, e pertanto alla ricerca di contratti stabili.

Secondo il Presidnete Occhiuto, il successo del concorso – uno die più grandi del Paese – è anche merito della chiarezza del percorso del bando», le cui prove indizieranno tra una ventina di giorni.  Sono disponibili 53 posti per anestesisti (90 le domande pervenute), 1 posto in neuro radiologia (12 domande pervenute), 9 in cardiologia (77 domande pervenute), 39 in ortopedia (24 domande), 16 in neurologia pe ril trattamento degli ictus (41), 145 per medicina d’urgenza (189). (rrm)