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Sant’Anna Hospital, Iemma e Celia chiedono la convocazione di un tavolo per tutelare i lavoratori

Convocare immediatamente un tavolo a tutela dei lavoratori del Sant’Anna Hospital. È la richiesta avanzata dalla vicesindaca di Catanzaro, Giusy Iemma e dal capogruppo del Pd, Fabio Celia, a seguito della revoca dell’accreditamento da parte della Regione, che «potrebbe seriamente rappresentare una pietra tombale per il futuro del Sant’Anna Hospital di Catanzaro».

«Un provvedimento che, arrivati a questo punto – hanno detto Iemma e Celia – mette anche in dubbio l’utilità e l’eventuale esito della seconda asta fallimentare a cui è legato il finora auspicato trasferimento del ramo d’azienda. Una situazione che sarebbe ancora più complessa, dopo aver appreso della prescrizione del tavolo ministeriale, con riferimento al riordino della rete ospedaliera regionale, con cui si sancisce la definitiva chiusura della Struttura di emodinamica del S.Anna nell’ambito dell’emergenza cardiologica.
Abbiamo personalmente seguito la vicenda della crisi del Sant’Anna in tutti questi mesi, esprimendo tutta la preoccupazione per gli esiti di una procedura da cui dipendono le sorti di tanti lavoratori e delle loro famiglie».
«Perdere un punto di riferimento d’eccellenza della sanità catanzarese – hanno aggiunto – significa impoverire ancora di più l’offerta assistenziale, rassegnarsi a non vedere realizzato un possibile ricollocamento occupazionale dei dipendenti, togliere un altro pezzo di economia e di indotto al nostro territorio».
«Dopo mesi di riunioni e di ipotesi di rilancio aziendale – hanno concluso – ora è necessario che tutti coloro i quali hanno titolo per decretare il futuro del Sant’Anna si assumano la propria responsabilità, a livello politico, tecnico e amministrativo, e dicano da che parte stanno. Siamo pronti, ancora, a metterci la faccia accanto ai lavoratori, richiamando i rappresentanti sindacali all’ennesima mobilitazione, a tutela di un presidio sanitario e di occupazione, con la convocazione di un tavolo urgente di concertazione. È il momento di spazzare via dubbi o sospetti su cosa si stia celando dietro questa operazione, perché la città non può pagarne lo scotto». (rcz)