Il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, ha dichiarato che «il rischio di infiltrazione mafiosa, così come ricordato dal Procuratore Nicola Gratteri, nell’economia, anche a causa delle ricadute della pandemia da Coronavirus, è presente e non può passare sotto traccia».
«Questo – ha spiegato – non è un problema che riguarda solo la Calabria ma, come hanno riscontrato recenti inchieste giudiziarie, si diffonde in tutto il Paese. Anche per questo raccogliamo, sosteniamo e rilanciamo l’allarme di Giuliano Zignani, Segretario generale della Uil Emilia Romagna, che da sempre è impegnato in questa battaglia di legalità e liberazione della propria terra dall’infiltrazione mafiosa».
«Questo tema – ha proseguito Biondo – deve diventare centrale nel dibattito politico e istituzionale. La politica nazionale e locale non possono essere disattente davanti a questo rischio. Ognuno per le proprie competenze deve darsi una mossa. Il contrasto alla criminalità organizzata, in ogni su sfaccettatura, non può essere delegato alla magistratura e alle forze dell’ordine».
«Serve – ha concluso – uno scatto d’orgoglio da parte di chi governa la cosa pubblica, servono leggi che siano in grado di sostenere la ripresa economica del Paese, neutralizzare le ricadute pandemiche e bloccare l’espansione della metastasi mafiosa». (rrm)