UN DOSSIER PER IL RILANCIO DELL'EX ASSESSORE REGIONALE FRAGOMENI E OGGI CANDIDATA SINDACA;
Dossier Siderno_Fragomeni

SIDERNO E LA LOCRIDE, PNRR E PROGETTI
COSÍ PUÒ RIPARTIRE TUTTA LA CALABRIA

di MARIATERESA FRAGOMENI – Siderno, come tutta la Calabria,  sconta grosse difficoltà in ambito sociale ed economico. Da assessore regionale ho avuto modo di conoscere bene la Calabria sotto i vari punti di vista: sociale, economico, amministrativo. Da sidernese conosco la mia città da sempre. Nonostante ciò, in questi mesi l’ascolto costante dei problemi mi ha portata a realizzare un’idea ancora più chiara di quei deficit che il nostro territorio (come tutta la Calabria) sconta.

La nostra regione, dopo un triennio di ripresa ha un tasso di occupazione che si è attestato al 42,0 % (ancora circa tre punti percentuali sotto ai livelli pre-crisi del 2007 e con un divario negativo di 17 punti percentuali rispetto al resto del Paese). Uno dei principali gap è quello tra uomo e donna, che fa del nostro territorio una terra veramente difficile per tutte quelle ragazze che si vogliono mettere in gioco lavorativamente parlando. Il divario per genere, già superiore alla media italiana, ha continuato ad ampliarsi. A spiegarcelo corrono in nostro aiuto i dati di Eures, secondo cui l’occupazione maschile è aumentata dell’1,2 %, mentre quella femminile si è ridotta del 2,3 %. Tra i più importanti datori di lavoro che si possono evidenziare, nella nostra provincia, cioè a Reggio Calabria, vi è la ex “Ansaldo Breda”, ora facente parte della “Hitachi Rail Italy” che è all’avanguardia nella costruzione di treni regionali e metropolitane esportate in tutto il mondo. Un sito produttivo che dà lavoro a 500 addetti diretti senza contare quelli dell’indotto.

Sempre nel Reggino, vi è una importante presenza di altre industrie agroalimentari, fra le quali emergono “Mangiatorella” (acque minerali), “Fattorie Del Sole” e “Agrumaria Reggina”. Tutte realtà d’eccellenza che, se venissero sostenute adeguatamente, potrebbero essere un piccolo volano per lo sviluppo dei nostri prodotti agricoli e zootecnici. Per via degli effetti dell’emergenza Covid-19 e con un contesto di già strutturale debolezza, il mercato del lavoro calabrese ha risentito rapidamente e sono più che evidenti tutte le criticità del sistema economico e sociale della Calabria. Infatti, già nel primo trimestre 2020 si è rilevata una riduzione degli occupati dell’1,0% rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente. Gli occupati rappresentano circa il 36,5% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% dell’Italia. Più elevato il tasso di disoccupazione (21,9% Calabria e 13,1% Italia). Inoltre, il tasso di occupazione maschile è 45,1% (cioè il +17%di quello femminile).

Sempre per ricollegarmi ai gap di genere prima menzionati. Con riferimento alle dinamiche economiche, come ci dice ISTAT, un primo aspetto da esaminare con attenzione, sia a livello centrale che locale, è quello relativo alle condizioni delle famiglie. Se gli indicatori di povertà identificano le casistiche più gravi, ulteriori dati statistici disponibili, come la fonte principale dei redditi familiari e il numero dei componenti occupati, consentono di mappare in maniera più ampia eventuali situazioni di fragilità economica. In Calabria(anno 2018) i valori degli indicatori di povertà sono decisamente più alti di quelli nazionali. Le famiglie che si trovano in uno stato di povertà relativa nella regione sono il 30,6 per cento rispetto all’11,8 per cento in Italia; anche l’incidenza della povertà relativa individuale (34,6 per cento) risulta più che doppia in confronto al totale del Paese (il 15,0 per cento). Le due fonti principali di reddito delle famiglie calabresi sono pensioni e trasferimenti pubblici(sussidi) e il lavoro dipendente. Nel primo caso, la quota regionale di famiglie beneficiarie, pari al 42,6 per cento, è significativamente più alta del dato nazionale (38,7 per cento). Nel caso del reddito da lavoro dipendente, percepito dal 42,1 per cento delle famiglie calabresi, la quota è di 3 punti percentuali al di sotto del dato nazionale (45,1 per cento).Con riferimento alla condizione occupazionale, emerge che il 22,2 per cento delle famiglie con almeno un componente da 15 a 64 non ha alcun componente appartenente alle forze di lavoro, una quota di 9 punti percentuali al di sopra del dato nazionale (il 13,2 per cento).Emerge inoltre che un terzo delle famiglie calabresi è priva di componenti occupati, contro un dato medio nazionale pari a poco meno di un quarto.

L’Istituto di Statistica ci dice, inoltre, che la disponibilità di internet in Calabria è qualcosa che rischia di minare fortemente la rivoluzione che il PNRR dovrebbe attuare e che si basa, in larga parte, sulla transizione al digitale. Non tutte le famiglie però sono ugualmente pronte a questo passaggio: in Calabria più di un terzo delle famiglie (il 32,7 per cento) non dispone ancora di un accesso ad Internet da casa. In Italia, invece, sono circa un quarto (il 23,9 per cento).Tra le famiglie che non dispongono di accesso alla rete, da notare che circa il 60 per cento di esse in Calabria dichiara di non sapere usare Internet (il 56,4 per cento in Italia), mentre il 21,7 per cento (contro il 25,5 per cento in Italia) non lo ritiene utile e/o interessante. Tra le famiglie che sono dotate di accesso alla rete, nella regione emerge una maggior propensione all’impiego della connessione a banda larga tramite telefonia mobile rispetto alla media nazionale (38,1 contro 33,7 per cento). In Calabria il 62,1 per cento tra le persone in età di 6 anni e oltre fa utilizzo di Internet, un dato alquanto inferiore rispetto alla media nazionale (70,4 per cento). Gli utilizzatori assidui (tutti i giorni) sono il 46,4 per cento (in Italia il dato è nettamente più alto: 54,7 per cento). Come emerge da questo resoconto, i dati non sono certamente positivi, ma Siderno, nello specifico, gode di una centralità unica nel Reggino. Il nostro mare, la vocazione turistica del nostro comune, le tradizioni e l’elemento, non ultimo, gastronomico e dell’artigianato possono essere, se ben valorizzati da una adeguata giunta comunale, un importate “magnete” per attrarre turisti da tutta Europa.

Siderno si sviluppa in armonia con la Locride e la Calabria, dentro una visione strategica che punti a utilizzare le risorse del dopo Pandemia attraverso idee progettuali fondate sulla riconversione ecologica e la transizione, la piena occupazione femminile e giovanile. Occorrono politiche per il reddito delle persone, la erogazione di servizi sociali e sanitari ispirata alla equità ed alla solidarietà. L’innovazione digitale e le risorse umane qualificate, insieme alle risorse, consentiranno agli Enti di raccogliere la sfida della spesa dei fondi. Oggi ,realizzare queste politiche, in coerenza con le linee guida illustrate dal presidente Draghi nella introduzione al PNRR ,è possibile. Io penso ad una Siderno libera dal bisogno, protesa verso nuove conquiste e libera dai poteri criminali che tanti danni hanno recato alla nostra realtà, fatta di una stragrande maggioranza di cittadini operosi e perbene. Considero la scelta del Sindacato di svolgere una grande manifestazione nazionale nella mia città una opportunità straordinaria, ho ritenuto sinteticamente di sottoporre loro alcuni spunti, consapevole che i problemi che la nostra città vive vanno rappresentati ai massimi livelli istituzionali. La mia idea di amministrazione è quella di un continuo confronto con le forze sociali e produttive e con la assemblea dei sindaci della Locride, della città Metropolitana di Reggio Calabria, la Regione Calabria, il Governo e l’Europa. Siderno può e deve ripartire, serve uno sforzo collettivo. (mtf)