Silvana Ruggiero, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bagnara Calabra, ha scritto ai vertici della Sanità calabrese e di governo in qualità di caregiver di due figli gravemente disabili, sottolineando che vaccinare i caregiver «dovrebbe essere una priorità per la tutela dei più fragili».
«L’attenzione – si legge nella lettera – che con la presente si intende richiamare, è quella di voler valutare di inserire, tra le categorie di persone che giustamente hanno la priorità ad essere vaccinati, anche i soggetti su esposti. Premetto che non è mia intenzione innescare lotte di sorta o corse a spintoni per chi deve essere vaccinato per primo, perché la pandemia nella sua drammatica democraticità ha toccato senza distinzione ogni persona, e per poter sconfiggere questo virus che ha limitato le nostre abitudini, libertà e socialità, occorre remare tutti nella stessa direzione, salvaguardando in primis gli operatori sanitari ed i soggetti fragili».
«Nel programma governativo delle vaccinazioni – continua la lettera –sia i disabili gravi sia chi a domicilio si prende cura di loro non vengono inseriti come soggetti fragili o, comunque, non viene data priorità. A mio parere, il disabile grave assistito al proprio domicilio ha le stesse fragilità di chi si trova ricoverato in strutture, così come i caregivers che assistono i propri familiari dovrebbero essere accomunati a quelle persone che in dette strutture assistono i degenti. La figura del caregiver (colui che dà le cure), è una persona che si occupa di un familiare anziano, con disabilità o difficoltà. Una figura che, purtroppo, vive quasi sempre nel silenzio considerando che la normativa per il riconoscimento e la tutela del caregiver è ancora poco efficace e insufficiente».
«Ma non meno efficace ed efficiente – si legge nella lettera – è l’aggravio di accudire un proprio caro non autosufficiente, sostituendosi, nella maggioranza dei casi, alla carenza di servizi infermieristici e di cura alla persona. Tali categorie, che sono strettamente a contatto con soggetti fragili, non possono permettersi neanche di prendere una semplice influenza, figuriamoci infettarsi del Covid-19. Non solo perché ammalandosi non potrebbero più occuparsi dei propri cari ma, soprattutto, potrebbero contagiarli mettendo a serio rischio la loro sopravvivenza».
«Per quanto sopra esposto – conclude la lettera – si chiede alle SS.VV.LL. di voler inserire nella programmazione regionale dei vaccini anti covid-19 sia i soggetti fragili che vengono curati al proprio domicilio sia i caregivers che se ne prendono cura, stante come sopra esplicitato, entrambe le categorie hanno pieno titolo ad essere considerati quali destinatari prioritari nella somministrazione del vaccino, proprio nel rispetto della ratio del calendario vaccinale che è stato stilato secondo la logica di priorità, urgenza, fragilità ed opportunità. Ringraziando per l’attenzione, si confida nella vostra ponderata valutazione di quanto esposto». (rrc)