Il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha commentato il nuovo Dpcm firmato oggi dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, bocciandolo in toto: «Il confronto in Conferenza Stato-Regioni sulle regole per affrontare la nuova emergenza Covid, voluto dal Governo – ha detto –, è stato assolutamente inutile».
«L’incapacità di questo Governo di ascoltare la voce dei territori e le urgenze di tutte le categorie sociali e produttive – spiega Spirlì – non solo sorprende, ma offende il senso di unità nazionale di cui tutti gli italiani, oggi, hanno assolutamente bisogno. Mentre, con belle parole, il presidente del Consiglio e i suoi ministri chiedono, appunto, una nuova unità nazionale, al chiuso del Palazzo la umiliano fino al punto di privarla di ogni possibilità di vita futura».
«In questa nostra Italia – sottolinea il presidente f.f. della Regione Calabria – il quadro sociale e politico è davvero drammatico. Purtroppo, decine di migliaia di imprese rischiano di morire inutilmente. Per ore e giorni, abbiamo tentato, purtroppo invano, di convincere l’esecutivo a non chiudere l’Italia. Ma quello che è venuto fuori è una finta vita e una vera morte».
«Penso – aggiunge Spirlì – a tutte quelle categorie di lavoratori che avrebbero trovato ristoro alle proprie fatiche se solo avessimo consentito lo svolgimento delle attività nelle ore più consone a ciascuna professione. Mi chiedo quali esperti abbiano individuato il luogo del contagio nella controllata e rispettosa convivialità. Mi chiedo quali studi abbiano acclarato che i teatri, i luoghi dell’arte e dello sport – che seguono, già dal primo allarme, tutte le indicazioni governative con rispetto e rigore – possano essere una minaccia alla salute pubblica».
«In conferenza Stato-Regioni – conclude il presidente f.f. della giunta regionale – abbiamo chiesto a gran voce di non mortificare gli italiani. Ma per questo Governo, probabilmente, il buonsenso è una colpa». (rp)