In Calabria potrebbe essere introdotta la didattica integrata. Lo ha annunciato nel corso di una diretta Facebook il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, che ha sta lavorando a una nuova ordinanza, che darà «la possibilità, per i nostri ragazzi, di poter seguire le lezioni sia in presenza, sia a distanza».
«Stiamo cercando di capire – ha aggiunto – fino a quali classi ci possiamo spingere. Certamente valuteremo tutte le possibilità in modo tale che non ci siano problemi».
«Il diritto alla scuola e allo studio è sacrosanto. Ho cercato – ha aggiunto – di rimanere in mezzo tra le esigenze delle famiglie, dei ragazzi, degli insegnanti e tra le pretese del ministro Lucia Azzolina che, per giustificare quell’effluvio di euro che sono stati spesi per i banchi a rotelle, ha spaccato l’unità degli italiani riguardo la tutela della salute dei nostri giovani, bambini, personale scolastico. Si è parlato tanto della necessità di far rientrare in aula i ragazzi, senza riflettere sul fatto che siamo in piena pandemia. Un qualificato professore, Massimo Galli, tra i vari che affianca il governo stesso, ribadisce che con la riapertura delle scuole, i contagi risaliranno quasi del 25%».
«La tutela della salute dei nostri ragazzi – ha aggiunto Spirlì – non è un giochino o un braccio di ferro tra la Regione e il tribunale, tra il presidente e le forze politiche avverse, o tra i genitori favorevoli e quelli contrari alla didattica a distanza. Smettiamola».
«Ricordiamo che, – ha concluso – se oggi in Calabria l’Rt è inferiore a 1, è perché i giovani sono rimasti a casa». (rcz)