Il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato ha scritto una lettera al Presidente Mattarella in occasione della sua venuta in Calabria per l’inaugurazione dell’anno scolastico da Pizzo Calabro.
«Egregio Presidente, domani Ella ci darà il privilegio di essere in Calabria, a Pizzo Calabro, per l’apertura del nuovo anno scolastico. Un appuntamento importante per noi calabresi, pieno di significati nell’anno della pandemia, in una terra dalle gravi ferite, ma anche dalle tante opportunità.
La ringraziamo per questo gesto di attenzione e vicinanza che ci dona coraggio, fiducia, speranza.
La Calabria ha bisogno di questo, ne hanno bisogno i giovani, le donne, i disoccupati, i precari, le tante famiglie in difficoltà.
Ne abbiamo bisogno tutti, perché a volte è tanto lo sconforto che assale le nostre coscienze e le nostre azioni, di vedere una terra così bella, unica, bistrattata e maltrattata da classi dirigenti che hanno smarrito la via del bene comune, dell’interesse collettivo, del prendersi cura delle persone, del nostro ambiente, delle persone fragili, degli ultimi.
La scuola, il lavoro, sono gli antidoti per ogni lotta contro le mafie, l’illegalità, la corruzione, e la Calabria ha necessità di partire da questo.
Egregio Presidente, la più grande rivoluzione di cui ha bisogno la Calabria è quella di diventare una Regione normale, dove le ambulanze viaggino con i medici a bordo, gli ospedali ed i pronto soccorso siano sempre aperti, le scuole siano sicure, il lavoro possa diventare dignitoso e non sfruttato e sottopagato.
La Calabria ha bisogno di una rigenerazione culturale, morale, sociale e questo deve essere compito di noi calabresi, ma ha anche bisogno della vicinanza del Governo, delle Istituzioni, con azioni concrete, con investimenti pubblici, lavoro di qualità, perché sovente ci sembra di avvertire un senso di disinteresse e di abbandono.
La Calabria ha bisogno di essere guidata nella gestione delle diverse e numerose misure economiche previste dai fondi pubblici, che negli anni non hanno prodotto alcun ritorno in termini di sviluppo, occupazione, crescita sociale, qualità della vita; viceversa, assistiamo inesorabilmente ad un graduale abbandono e spopolamento delle nostre aree interne. Nei prossimi anni, se non invertiamo da subito la tendenza, assisteremo ad un depauperamento e desertificazione demografica della nostra Regione. Stiamo perdendo i nostri giovani che vanno via alla ricerca di lavoro e di fortuna, e la nostra Regione sta diventando, ancora una volta, terra di emigrazione.
Auspichiamo che la Sua visita, le sue parole, la sua presenza e vicinanza, diano un sussulto alle classi dirigenti calabresi, alle Istituzioni, alla politica, al mondo delle associazioni e della cultura affinché si possa riprendere insieme una strada, un orizzonte, una prospettiva che possa ridare alla Calabria il senso di comunità, l’empatia necessaria per ritrovare insieme le cose che uniscono anziché separino, che faccia capire che occuparsi degli altri non è un problema ma un dovere delle istituzioni e deve diventare anche un tema di ciascuno di noi.
E soprattutto pensare che a fronte di una persona che delinque ce ne sono mille che amano la nostra terra, che operano e lavorano ogni giorno con lealtà, dovere civile, sacrificio, per la crescita sociale e culturale, per combattere la Ndrangheta, la corruzione, per combattere ogni forma di illegalità, convinte che vivere onestamente abbia sempre un sapore fresco, profumato, dignitoso.
Grazie Presidente per la sua presenza domani nella nostra regione. Regali una carezza e un sorriso alla Calabria». (rrm)